LO SCUOLABUS NON HA CARBURANTE: GITA ANNULLATA.

Succede anche questo: il Comune non ha i quattrini per il carburante dello scuolabus e la gita programmata da diverso tempo, per la gioia degli alunni delle classi di seconda elementare, è annullata. La storia, tragicomica, sembra uscita dalla penna del più fine dei sarcastici, ma è vera, dolorosamente vera. Ricapitoliamo quanto ci hanno riferito mamme e maestre. Il Circolo didattico organizza una gitarella fuori porta, presso una fattoria di Cariati, ad un paio di chilometri dal centro abitato. La struttura, assai nota nella zona, dispone anche di una graziosa e succulenta cucina, così i genitori volentieri contribuiscono al pranzo dei propri figli con 15 Euro. I bambini sono entusiasti: vivere una giornata all’aria aperta; assaporare la vita fantastica della campagna, lontano dai ritmi della quotidianità; magari provare a mungere il latte e scoprire i segreti dell’arte casearia; affondare le mani nella cagliata e vedere nascere formaggi e mozzarelle, è un’esperienza unica. E poi, per questi bimbi di 7 anni si tratta della prima “uscita” ufficiale: varcare la soglia di una quasi breve indipendenza è un traguardo che mette addosso l’adrenalina. Ma dal Palazzo giunge il diktat: “Questa gita non s’ha da fare”. I bimbi accolgono la notizia con fastidio ed esprimono la loro tenera rabbia in un pianto sfrenato. Ma quaggiù non c’è rispetto per i pargoli, i cittadini di domani, come si dice pomposamente. I genitori non ci stanno: “Siamo prontissimi ad autotassarci per il carburante”. Quale carburante, poi, se si tratta di percorrere qualche centinaio di metri? Una mamma si offre: “Vado io a comprare una tanica di gasolio, ma vi prego, i bambini non possiamo deluderli”. Ma l’intoppo burocratico è inflessibile: non è previsto dalle procedure rifornire extra moenia lo scuolabus. Morale della favola, tristissima: la gita non si fa. In serata le maestre vanno casa per casa, dai loro alunni, a restituire i 15 Euro versati per il “sogno”, e sono agitatissime, qualcuna fuori dai gangheri: “Ma come si fa a negare un’avventura a dei bambini alla quale, da tempo, erano preparati? Come si fa a non comprendere che qualcuno, per un anacronistico cavillo, sta scippando ai piccoli un semplice desiderio che per loro rappresenta un balzo in avanti nel mondo degli adulti?”. Già, gli adulti. Ma quale esempio danno, diamo, noi adulti se demoliamo le minime e fragili certezze dei bimbi? Ora si scatenerà il putiferio e ciascuno cercherà di costruirsi le giustificazioni che più gli aggradano, ma non è il caso di andare alla spasmodica ricerca delle responsabilità, perché chi si macchia di simili corbellerie non può che essere uno sconsiderato: tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi se lo ricordano.

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