LETTERA ALLA REDAZIONE: UN PENSIERO SULLE ATTUALI PROPOSTE POLITICHE DEL NOSTRO TERRITORIO

Egregio Direttore,

sono Giacomo, un cittadino che vive e lavora in questo nostro territorio. Apprezzando il lavoro da Lei svolto, in tempo di campagne elettorali, mi rivolgo alla sua persona per segnalare un possibile spunto di riflessione su una concreta proposta politica. E Le chiedo se possibile pubblicare questo mio pensiero sul vostro portale.

Il caso ha voluto che i tre comuni a cui sono direttamente legato, il 14 e 15 maggio sono chiamati al rinnovo dei rispettivi consigli comunali:

Terravecchia è il luogo in cui sono nato, dove ho vissuto la mia vita fino all’età della giovinezza. Certamente il luogo dove ancora oggi meglio di altri mi sento accolto.

A Cariati vivo e risiedo con la mia famiglia da oltre venticinque anni. E’ la comunità dove stanno crescendo i miei figli.

Nella comunità di Mandatoriccio da un quarto di secolo esercito le mie attività legate al mondo del turismo.

Con legami diversi, ma uguali allo stesso tempo è in queste tre comunità che quasi certamente, almeno io e mia moglie, se Dio ci da salute, continueremo a vivere per i prossimi anni. Da cittadino attivo di queste comunità cerco di seguire – nel limite del mio possibile – la vita sociale e politica.

Essendo per me cosa normale cercare di fare sempre di più e meglio, mi chiedo come mai – di fatto – ciò non accade più nella vita amministrativa e politica di molti nostri municipi. In questo lembo di terra dal punto di vista economico e forse pure sociale, sembra che il termine “dissesto” sia quello più diffuso. Ciò sembra valere sia per i bilanci di molte amministrazioni comunali, come pure per i bilanci della maggior parte delle nostre attività. E le poche attività che hanno numeri timidamente positivi appaiono essere – giustamente – terrorizzate dal trend di declino che attanaglia il territorio.

Nelle proposte dei diversi gruppi che si candidano ad amministrare le tre comunità – certamente per mia distrazione – non ho intercettato proposte che mi hanno appassionato, anzi inizio ad osservare modi ed atteggiamenti che come al solito fanno fatica ad abbandonare un radicato modo di fare.

Mediante la sua testata, da cittadino “non candidato” mi piacerebbe sottoporre all’attenzione della nostra comunità territoriale un possibile modello di sviluppo che invece si: mi ha appassionato molto!

Vorrei invitare tutti i cittadini – candidati inclusi – a visionare il video di cui riporto il link perché ritengo che possa rappresentare un modello attuabile in contemporanea anche in tre, cinque, dieci comunità vicine come le nostre. Lasciatevi emozionare e sognate come ho fatto io.

Questa è la proposta politica fatta da un cittadino “non candidato” https://youtu.be/EI65cc-S0Xk

E’ la storia di un gruppo di cittadini che decide di reagire alla crisi strutturale di un centro storico trasformandolo in un museo a cielo aperto, dove il “tesoro più prezioso” da offrire ai turisti è l’identità delle persone che vi abitano. Gli artigiani della ceramica e del corallo condividono il proprio sapere con i viaggiatori, considerati come cittadini temporanei; i B&B collaborano per offrire qualità e narrazione del territorio; i commercianti diventano infopoint diffusi; la rigenerazione di alcune aree determina coesione sociale e maggiori entrate per i negozianti; la disabilità diventa un ulteriore punto di vista; la rete di associazioni e volontari riapre beni culturali chiusi da decenni per offrirli ai visitatori e ai concittadini. Si crea consapevolezza del valore, tutela del territorio ed economia sostenibile. Il progetto di una comunità che genera un cambiamento strutturale per costruire, e non subire, il proprio futuro. Ancorandolo alla bellezza della propria identità.

Perché gli altri possono riuscirci e noi no? Eppure abbiamo il potenziale per poter decollare!

GIACOMO BERALDO

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