L’ESPERIENZA DI RIACE VA TUTELATA. SOSTENIAMO IL PROGETTO DI UMANITÀ DEL SINDACO LUCANO.

Un appello a firmare la petizione lanciata dalla Rete dei Comuni Solidali

Provo tristezza nell’apprendere che “modello Riace” è a rischio poiché potrebbe venire a mancare il sostegno finanziario del Governo al Progetto per l’Accoglienza e l’Integrazione dei Migranti promosso dal sindaco Domenico Lucano. E indignazione, di fronte all’inspiegabile accanimento a cancellare, piuttosto che salvare, le cose che nella nostra terra funzionano e producono dei frutti. Frutti preziosi, in questo caso, che si chiamano solidarietà, dignità delle persone, cittadinanza, ricostruzione, dialogo.

La Riace isolata, povera  e  soggetta a spopolamento, come tanti paesi della Calabria, con Lucano è infatti diventata crocevia di umanità e luogo di tante piccole economie artigianali che sono il patrimonio di un territorio; una vera linfa vitale.

Un risultato raggiunto perché all’accoglienza sono connesse formule innovative che favoriscono l’integrazione e contribuiscono alla rinascita: i “bonus”, che “restituiscono dignità”, dice lo stesso sindaco, perché permettono ai migranti di gestire il proprio sostentamento senza dipendere dall’assistenza, ma acquistando il necessario in negozi convenzionati che incentivano l’economia locale; e le “borse lavoro”, che hanno consentito ai richiedenti asilo intenzionati a fermarsi nel piccolo centro reggino di aprire laboratori e avviare attività, in “normale” e pacifica convivenza con gli abitanti.

Questa è Riace. La Riace che non conosce sguardi assuefatti e indifferenti di fronte ai continui sbarchi sulle nostre coste, né la fredda conta di uomini, donne e bambini che, per i più, sono solo numeri.

Sarà così, purtroppo, finché a livello nazionale ed europeo la migrazione dai Sud del mondo (che non mi stanco di dirlo, non è più emergenza ma realtà con cui dobbiamo misurarci oggi e nel futuro) non si affronterà con regole giuste, con un’adeguata pianificazione dell’accoglienza e con progetti di ampio respiro che possano realmente favorire i processi di integrazione, evitando tensioni causate da degenerazioni da parte degli stessi migranti, o speculazioni come quelle denunciate anche in Calabria; ma anche situazioni di intolleranza e disordine sociale, la cui punta massima è stata toccata ieri con l’inumano sgombero del palazzo di Roma e le barriere erette nei giorni scorsi in un centro del piacentino per impedire l’arrivo di 15 minori rifugiati.

Più che mai, quindi, in questo difficile percorso, va tutelata l’esperienza di Riace, anche come esempio di rivitalizzazione di paesi condannati a morire per via dello spopolamento e dell’emigrazione.  

Mi unisco, pertanto, con il comitato #CariatiPulita che rappresento nel consiglio comunale di Cariati, all’appello lanciato dalla Rete dei Comuni Solidali: sosteniamo il Progetto del sindaco Lucano, firmando la petizione “Io sto con Riace” sulla piattaforma Change.org, con cui si chiede al Governo Italiano, e per esso, al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Reggio Calabria, di voler confermare il sostegno finanziario al Progetto di Accoglienza di Riace, “anche con riferimento alle pratiche dei bonus e delle borse lavoro, senza le quali gran parte di quell’esperienza è destinata in breve tempo a a disperdersi”.

 A Mimmo Lucano, amico carissimo di tutti noi, che si è dichiarato “ sfiduciato e avvilito”, di fronte alla probabile fine del suo progetto, conosciuto in tutto il mondo, diciamo ancora una volta di non mollare e di sperare nel buon esito dell’incontro con i funzionari ministeriali previsto per il prossimo 2 settembre.

Mimmo, quando sei venuto a sostenere il nostro progetto politico, in campagna elettorale, ci hai detto che ti sentivi uno di noi, nell’impegno di realizzare il nostro sogno collettivo. Ebbene, devi sapere che siamo noi, come tanti altri in prima linea per rendere migliore questa Calabria, a sentirci parte di Riace, di cui condividiamo la “normale utopia” di un mondo più giusto da realizzare a partire dai piccoli luoghi che abitiamo, attraverso le buone pratiche amministrative e l’impegno affinché a ogni uomo siano riconosciuti i fondamentali diritti umani.

Assunta Scorpiniti, consigliere comunale di #CariatiPulita

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