L’ANTICO PALAZZO CHIRIACI, GIA’ SEDE DELL’ASILO D’INFANZIA DI CARIATI PER OLTRE  50 ANNI, RINASCE COME POLO CULTURALE  DELLA CITTA’, COL MUSEO DEL MARE , DELLA CIVILTA’ CONTADINA E DELLE MIGRAZIONI

l'Assalto turchesco a Cariati , dipinto di Saverio Liguori
l'Assalto turchesco a Cariati , dipinto di Saverio Liguori

di Franco LIGUORI, presidente SIPBC-Calabria


La recente inaugurazione ed apertura al pubblico del Museo di Palazzo Chiriaci, al centro storico, con una manifestazione che ha fatto registrare un’ampia partecipazione di pubblico, ci induce a qualche doverosa considerazione, sia come storico della nostra cittadina che come presidente regionale (Calabria) di una associazione che ha come suo scopo la difesa e la valorizzazione dei beni culturali, da quelli archeologici a quelli artistici, da quelli storici a quelli demo-antropologici : la SIPBC, cioè la Societa’ Italiana per la Protezione dei Beni culturali.

L’essere finalmente riusciti ad allestire ed aprire alla fruizione del pubblico, locale e dei turisti calabresi e d’ogni parte d’Italia, il Mu.M.A.M, è veramente un traguardo molto importante per il rilancio del nostro sempre decantato (ma mai veramente valorizzato! ) centro storico, e noi non possiamo che plaudire a chi ha avuto la tenacia, ma anche la necessaria competenza e la passione nel realizzare in tempi rapidi questo prezioso “scrigno” delle nostre tradizioni marinare, artigiane e contadine , capace di “incantare” quanti si recheranno a visitarlo. Mi riferisco principalmente all’ideatrice del percorso museale, la scrittrice, e già giornalista, Assunta Scorpiniti, la quale scrive opportunamente nella brochure di presentazione del Museo che “esso nasce per narrare la civiltà locale nella sua interezza” e vuole “potenziare il senso e il valore dell’opera di raccolta, recupero ed esposizione di documenti, oggetti, immagini, espressioni dei saperi, delle abilità e delle memorie”. E il lavoro che la Scorpiniti ha svolto per mettere insieme ed esporre le collezioni, accompagnandole con sintetici e documentati pannelli esplicativi e didattici, è stato veramente un lavoro di  qualità. Si va, partendo dal piano-terra, dalla sala dell’artigianato cariatese (tessitura ed arte vasaia) a quella della civiltà contadina e marinara, e, al piano superiore, a quella delle Migrazioni, un capitolo molto lungo della storia sociale di Cariati, ben documentato e capace di suscitare tanti ricordi ed emozioni in chi lo passa in rassegna.

Sala-Cultura-marinara-museo-cariatiDegna di nota è, poi, la bella Sala Convegni, ottima per ospitare eventi culturali, che dovrebbero tenersi frequentemente , per animare il centro storico e toglierlo da suo isolamento, specialmente nei mesi invernali. La sala è anch’essa parte importante del percorso museale, perché contiene una narrazione sintetica, su pannelli murali e in bacheche, della storia di Cariati, dall’antichità greco-romana ai Brettii, dal Medioevo ai secoli dell’età moderna e contemporanea. Ed, inoltre, espone permanentemente opere di alcuni artisti locali (dipinti di Nicola Jannelli, disegni di Saverio Liguori, sculture di Alfonso Caniglia). Naturalmente, se la realizzazione del Museo è oggi una realtà viva e palpitante, il merito va dato anche all’amministrazione della sindaca Filomena Greco, che, sia pure in ritardo, su questo tema dell’apertura del Museo di Palazzo Chiriaci, ha saputo muoversi nel modo giusto.

La Greco scrive nella brochure di presentazione che nel nostro Museo  non ci sono soltanto le testimonianze del passato  della comunità cariatese, perché “in esso è racchiuso anche il nostro presente e soprattutto il nostro futuro”. Noi siamo d’accordo, ma questo dipende da noi tutti e da chi ha responsabilità amministrative in primis  Occorrerà, d’ora in avanti, adoperarsi nel modo più corretto e più incisivo per farlo “funzionare”, per tenerlo aperto per più giorni possibili alla settimana, per pubblicizzarlo nel territorio e oltre, per farlo visitare ai ragazzi delle nostre scuole, in modo che esso possa diventare un operoso e vivo polo culturale per la nostra comunità, che ha bisogno di crescere, di scrollarsi di dosso  quel brutto vezzo di continuo piagnisteo e di facile polemica che da troppo tempo la opprime.!  Sarebbe ora di guardare avanti con più spirito di positività, confidando nelle potenzialità turistico-culturali del nostro paese, che merita un destino migliore , impegnandosi tutti affinché queste potenzialità si traducano in  realtà, come è avvenuto con l’apertura del Museo, che ci ha sorpreso tutti !

 

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