LA FRANCIA VA, L’ARGENTINA PURE. E GIA’ NATO UN ALTRO PELE’

Marco Toccafondi Barni

I mondiali sono questo: quando gli Dei del calcio servono arrivano e non mancano mai all’ appuntamento con la storia. L’incantesimo si rinnova e infatti Mbappé e Messi ci sono, decisivi, rispettivamente portano la Francia agli ottavi e mantengono in vita l’Argentina.

Francia – Danimarca = 2 – 1 (61° e 86° K. Mbappé, 68° A. Christensen)

– Dopo una partita combattuta e un primo tempo dove non si vede la vera Francia e le emozioni non sono molte, ebbene alla fine il fenomeno con la F maiuscola mette  a segno una doppietta e batte la Danimarca, inoltre vola al fianco di sua maesta Pelé (gli unici nella storia a segnare ben 7 reti ai mondiali sotto i 24) portando, nel contempo, i Blues agli ottavi di finale. E sempre lui, Kylian Mbappé, il vero protagonista della storia. Il fenomeno del PSG ancora una volta è decisivo.  La Danimarca, dal canto suo, non sigura e anzi va addirittura a passi da una clamorosa vittoria, ma alla fine la differenza nel calcio sta quasi tutta lì: c’è chi ha i fenomeni, i marziani, e chi no. Mbappé lo è, un’ altra volta ancora si è visto.

Argentina – Messico = 2-0  (64° L. Messi, 87° E. Fernández)

– “Para que el país sea un puño apretado”, gridò in lacrime Vìctor Hugo Morales quel memorabile giorno, proprio a Città del Messico, dopo il più bel gol nella storia dei mondiali, appena uscito dal piede sinistro più dotato della storia umana. Oggi, sempre col Messico in mezzo, è un altro genio d’ Argentina, stavolta di Rosario e non di Baires, Leo Messi, a rispondere a un paese scioccato dalla sconfitta clamorosa contro l’ Arabia Saudita all’ esordio. E’ un colpo di biliardo il suo, un gol bello e difficile che batte un ostinato Messico e l’esperto Ochoa. Soltanto con un’ opera d’arte del suo uomo d’oro questa Argentina ha potuto avere la meglio sui messicani, conquistando così tre punti fondamentali per proseguire il Mondiale.

Dopo una prima frazione noiosa e sterile nel gioco e nella trama al solito è il genio di Messi a illuminare il Losail Stadium: prima col gol più importante dei suoi ultimi anni e poi fornendo un assist meraviglioso per  la seconda rete dell’Albiceleste, realizzata con un tiro straordinario  e al giro da Enzo Fernandez. Non tutto è fatto però, il cammino è ancora tortuoso, la Seleccìon è solo a metà dell’ opera: ora c’è la Polonia e sarà dura.

Tunisia – Australia = 0 – 1 (23° M. Duke)

– Una partita dove i tunisi  sembrano arrembanti fin dai primi minuti, ma è solo l’inizio, pero poi  l’Australia riesce a prendere le  misure e dopo il gol di Duke riesce ad amministrare tutta la gara, fino alle battute finali. Un’ importante vittoria per gli australiani, dopo la netta sconfitta con la Francia all’ esordio, grazie alla spizzata di Duke, uno dei suoi uomini migliori e più in forma.

Polonia – Arabia Saudita = 2 – 0 (39° P. Zielinski, 82° R. Lewandowski)

– L’ Arabia Saudita, forse anche sull’ onda emotiva della clamorosa vittoria contro Messi & C. all’ esordio,  fa la partita. Insomma, sul rettangolo di gioco c’è  una squadra che crea, costruisce e spreca troppo e questa è L’Arabia. Tuttavia, la Polonia consolida con dei legni importanti  (colpiti invero anche dall’ Arabia) e soprattutto con un cinismo raro quindi,  nonostante una prestazione opaca, riesce a vincere il match. Lo fa grazie ai suoi uomini migliori: Szczesny fa la partita della vita, il portiere bianconero riesce infatti a parare una sorta di “doppio rigore”. Sì, per ben due volte respinge, uno penalty da fermo e un altro in movimento, mentre  Zielinski e Lewandowski, al suo primo gol segnato ai Mondiali, portano 3 punti d’oro alla loro squadra, contro un’ Arabia, va detto, sprecona ma eccezionale e mai vista così.

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