incendiato il portone di casa del vice sindaco Colamaria

Ignoti, armati di una tanica contenente materiale infiammabile, danno fuoco al portone di casa del vice sindaco Ferruccio Colamaria, in Corso Umberto, in pieno centro storico. Fortunatamente i danni sono contenuti, ma l’azione è il sintomo, spiega il primo cittadino Angelo Donnici, di un malessere “determinato dalla buona azione amministrativa, improntata alla massima legalità, che la giunta civica sta mettendo in campo fin dal suo insediamento”. I fatti così come verbalizzati presso il comando della locale stazione dei Carabinieri: Intorno alle 6 e 30 di ieri mattina un vicino di casa avverte l’amministratore che lo informa dell’incendio divampato dinanzi alla sua abitazione e che ha semidistrutto il portone d’ingresso, Peraltro le fiamme sono state già domate dal provvidenziale intervento del concittadino. Il Colamaria, che abita quella casa “sporadicamente”, essendo domiciliato in zona Marina, raggiunge subito Mandatoriccio e sporge denuncia contro ignoti ai carabinieri. I danni non sono quantificabili ed il vicesindaco non è in grado di fornire” con certezza una plausibile motivazione che abbia potuto indurre taluno a compiere tale gesto” “Sono – spiega Colamaria – in buyoni rapporti con tutte le persone di mia conoscenza e non ho mai ricevuto minacce. Lo stesso posso affermare per i miei familiari, anche se ipotizzo che possa essersi trattato di un atto compiuto per decisioni politiche adottate dall’amministrazione civica di cui faccio parte. Il vice sindaco, che è il direttore provinciale del patronato Epas il quale si occupa, a titolo gratuito, dello svolgimento di pratiche previdenziali, non esclude comunque alcuna pista. Immediata la reazione di tutta la squadra di giunta: “Il rispetto delle regole, la tutela della trasparenza amministrativa, la ribadita esigenza di giustizia nel pagamento dei tributi locali, la lotta al diffuso abusivismo edilizio, il recupero del patrimonio comunale o occupato da privati, la tutela ambientale. In una parola la buona amministrazione, sta dando evidentemente molto fastidio a quanti, fino a qualche tempo fa, erano forse abituati a considerare Mandatoriccio terra di nessuno e di conquista”. Così leggono l’intimidazione gli amministratori che condannano “senza mezzi termini il gesto criminale e vigliacco: non è purtroppo la prima volta che la comunità degli onesti di Mandatoriccio è costretta a subire violenze di questo tipo che offendono non soltanto il privato cittadino e i suoi familiari, ma tutta la collettività”. Il sindaco non ha dubbi: “La nostra condotta è sicuramente tra le cause di queste reazioni scomposte, incivili e che nulla hanno da invidiare alla mafia. Continueremo senza alcun tentennamento, auspicando un intervento determinato delle forze dell’ordine alle quali chiediamo maggiore e più diffusa presenza sul territorio, a sostegno della nostra azione quotidiana a difesa della legalità”.

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