I 22 lavoratori delle LSU e LPU proseguono il loro sciopero iniziato il 26 settembre scorso,che potrebbe sfociare in una occupazione della 106

I 22 lavoratori delle LSU e LPU proseguono il loro sciopero iniziato il 26 settembre scorso, non avendo ricevuto alcun riscontro dal prefetto di cosenza circa una loro richiesta d’incontro, né si è verificata da parte dell’Amministrazione Comunale di Cariati una revoca della determinazione adottata con delibera n.88 del 03/09/2013 con la quale l’Ente non consente di svolgere il loro lavoro, mettendo, così, a rischio la continuità reddituale ed occupazionale dei suddetti lavoratori, la maggior parte monoreddito e con famiglia a carico. Sulla problematica hanno preso posizione, a tutela dei lavoratori,le segreterie confederali territoriali CGIL-CISL-UIL nelle persone di Andrea Perrone, Gianni Tripodi e Francesco Piterà che hanno denunciato pubblicamente che il solo Comune di Cariati, in tutta la Calabria, non sta consentendo ai lavoratori precari il consueto normale utilizzo giornaliero, mettendo a repentaglio la stessa occupazione ed il salario dei lavoratori che gestiscono tutti i servizi essenziali dell’Ente. Tale decisione penalizzante, sostiene all’unisono la triade confederale, Andrea Perrone, Gianni Tripodi e Francesco Piterà, nonostante la nota ufficiale inviata dall’assessore regionale al lavoro, Nazzareno Salerno, ed il verbale del 16 settebre scorso del tavolo tecnico regionale, in cui si ribadisce agli Enti Comunali di far proseguire normalmente le attività dei suddetti lavoratori di tutta la Calabria, in attesa della variazione del bilancio della Regione Calabria, prevista per il prossimo mese di ottobre. Altra grave discriminazione sarebbe quella di non permettere a due sole unità operative da parte di un dirigente di rimanere sul posto di lavoro. Una determinazione che potrebbe costare cara ai suddetti lavoratori! Il sindaco, da noi interpellato, ci ha dichiarato: ”E’ una situazione di forte disagio sia per le famiglie di questi lavoratori che per lo stesso Comune. Ribadisco la nostra piena disponibilità ad assumere, di concerto con i rappresentanti sindacali e gli stessi lavoratori ogni iniziativa per sensibilizzare la Regione Calabria al fine di trovare una rapida soluzione per tale vicenda”. Dando seguito a quanto affermato il primo cittadino ha inviato al prefetto di Cosenza e all’assessore regionale al lavoro una nota nella quale “manifesta la sua piena disponibilità a partecipare all’incontro richiesto dai sindacati in ordine alle problematiche che investono i lavoratori. Il sindaco evidenzia che l’Amministrazione Comunale è impossibilitata a deliberare sulla prosecuzione dei rapporti di utilizzare, in assenza dell’assegnazione delle necessarie risorse da parte della Regione, con conseguenze estremamente negative sia in termini di disagio economico per le famiglie dei lavoratori, sia in termini di disagio per l’Ente che rischia di trovarsi nell’impossibilità di erogare i servizi essenziali e, da ultimo, con rischio di ricadute sull’ordine pubblico. A tutt’oggi nessun riscontro sul richiesto incontro operativo. Lunedì 30 settembre i lavoratori precari proseguiranno il loro sit in con contestuale presidio antistante Palazzo Venneri. Nel caso che la situazione non dovesse sbloccarsi sembra che il sit in, messo in atto dai lavoratori, potrebbe trasformarsi in una pacifica occupazione della 106.

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