Europa, Italia, dove sono finiti i vostri sacri princìpi?

Draghi dice no a Letta: “questo è il momento di dare i soldi ai cittadini” ha detto, “non di chiederglieli”. Il fatto che quei soldi Letta volesse chiederli (un misero 1%) a chi eredita un patrimonio di valore superiore al milione di euro, per destinarli ad aiuti ai più giovani, sembra non aver indotto il capo del Governo – e le destre che subito si sono stracciate le vesti – a domandarsi se, tutto sommato, a qualcuno forse non sia invece il caso di chiederglieli, quei soldi.

Lasciamo un istante l’Italia per scoprire che a Ceuta una generosa ventenne, volontaria della Croce Rossa, ha la pessima idea di abbracciare un ragazzo visibilmente stremato e disperato che è appena approdato via mare a quella piccola enclave spagnola in territorio africano. Apriti cielo: quel ragazzo è nero: gli odiatori non aspettavano altro per scatenarsi nelle loro consuete, ripugnanti, volgari e sessiste bordate di insulti.

In Medio Oriente, intanto, Israele – anzi: Netaniahu – coglie al volo l’occasione per scatenare una guerra contro la striscia di Gaza, dopo che Hamas aveva colto al volo l’occasione per scatenare salve di razzi contro Israele, cavalcando la legittima protesta dei Palestinesi sfrattati dalle loro case, a Gerusalemme, in base a speciosi cavilli secondo i quali quelle case, una settantina d’anni fa, appartenevano ad Ebrei, e dunque bisognava cederle ad altri Ebrei che comunque, ammesso e non concesso, di quei pretesi antichi proprietari non sono manco parenti.

È difficile dire chi sia più nemico dei Palestinesi fra il partito di Hamas e Netaniahu. Il primo, cinico, sfrutta ogni occasione per aggredire Israele; il secondo, ancora più cinico, coglie la palla al balzo per reagire, con tutta la forza e la violenza di cui è capace il suo munitissimo esercito, per legittimarsi al potere, strizzando l’occhio alla destra più razzista, sionista e ottusamente integralista del suo Paese e allontanare lo spettro dei processi per corruzione che lo aspettano.

L’Europa e l’Italia, intanto, tutte prese dalle loro beghe interne, più in là di vuote dichiarazioni di principio e del solito, acritico sostegno a Israele non sanno andare, l’Italia sorda anche alle severe critiche dei suoi cittadini Ebrei più civili e illuminati, come Gad Lerner e Moni Ovadia, che sono severamente critici della politica spietata di Netaniahu. Si sa: chi critica Israele rischia automaticamente di essere accusato di antisemitismo. Netaniahu su questo scommette e purtroppo, sfruttando vergognosamente la memoria della Shoah, vince.

L’Europa e l’Italia, e torniamo alla tragedia dei profughi (“tragedia” per chi è umano, “problema” per chi è scocciato, “invasione” per chi è Salvini o Meloni) fanno inoltre finta di niente e anzi leccano le terga ai governanti libici e tunisini che intanto fanno affari sui disperati che accatastano su quei barconi, e chissenefrega se poi i barconi si rovesciano e i disperati annegano. Anzi: al di là dell’orrore distratto e di prammatica, in fondo quei naufragi sono visti, dagli uni e dagli altri, come una parziale soluzione del problema.

Vox clamantis in deserto, papa Francesco si accora, s’indigna, implora, denuncia. E tutti dicono quanto è bravo, quanto è bello e quanto è buono questo papa. Magari si commuovono pure. Poi scrollano le spalle e continuano a voltarsi dall’altra parte: c’è sempre un’elezione in vista, ci sono sempre voti da accaparrare, maggioranze da costruire, consensi da acquisire. Mica ci si può stare a preoccupare di quella gente: nuocerebbe ai sondaggi. Perché è vero: tanti politici, che si dicono cristiani e vanno in giro baciando crocifissi e sventolando rosari, sono cinici, meschini, egoisti e miopi. Ma non sono mica arrivati dalla luna, quei politici: sono stati votati, e volano alti nei sondaggi.

Perché sono italiani: italiani medi quanto sono politici mediocri. Sono i perfetti, amati e ammirati rappresentanti dei loro elettori.

Giuseppe Riccardo Festa

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