Il 21 marzo del 2014 è iniziato il viaggio a piedi da Palermo a Baveno (in Piemonte) passando per la Calabria: è la sfida di Darinka Montico, 33 anni. Laereo lha portata in Sicilia, poi tutto prosegue a piedi, senza soldi, solo con sacco a pelo, e per documentare storie e tradizioni e tenersi in contatto con il mondo, ci saranno macchina fotografica, iPad e cellulare. Mamma croata e papà italiano, Darinka porta con se anche una scatola realizzata da un amico che ha scolpito sul coperchio un orecchio: durante il tragitto infatti raccoglie sogni e pensieri delle persone che incontra. Un viaggio, quello di Darinka, realizzato grazie agli sponsor: Invicta, Sportway, Nakarath Travel, che crea molta attenzione: il quotidiano nazionale La Stampa ha dedicato un articolo alla sua avventura mentre Radio DJ (e non solo), la contatta spesso per telefono. Io la incontro a Cariati dove è giunta ieri sera e le chiedo della strada Statale 106 ionica calabrese visto che lei lha percorsa quasi tutta a piedi e Darinka risponde che per lei questa strada «non è pensata per il movimento lento, e sinceramente nemmeno per quello veloce. Normalmente sui ponti esistono dei piccoli marciapiedi, qua spesso non ci sono o se ci sono, sono inaccessibili, il margine tra le corsie e il guardrail è pressoché inesistente, e i pedali degli acceleratori delle scatolette di latta sono tendenzialmente pigiati fino in fondo». Gli chiedo se la sua passeggiata è stata agevole e lei mi risponde che sulla S.S. 106: «non è un bel camminare. Raramente si è abbastanza vicini al mare per poterlo respirare e si vive nel microcosmo delle statali, capannoni industriali, centri commerciali, benzinai alternati da bei scorci di campagna e tante corone fiorite a ricordare i poveretti che ci hanno perso la vita». Aggiunge che: «Spesso incrocio lo sguardo con Gesu e sua madre che mi guardano passargli accanto dallalto dei cartelloni dove sono stati stampati. E come distribuire il rosario a chi sale sulle montagne russe invece di farci manutenzione». Le chiedo che idea si è fatta di una strada così mal ridotta e risponde subito che «Sembra che ci siano in gioco gli interessi di forze oscure dietro larretratezza di questarteria primaria e intanto la gente si schianta sulla strada della morte e io cerco di attraversarla il più in fretta possibile». Infine, le chiedo se cè qualcosa che lha colpita sulla Strada della Morte e lei con un sorriso risponde che «Il vantaggio di percorrere la 106 è però il lato umano, spesso incappo in ragazzi senegalesi che, come me, si spostano a piedi e camminiamo insieme scambiando quattro chiacchiere, cè chi mi offre il gelato, chi, 5 minuti dopo aver sentito la mia chiacchierata con Nikki su radio DJ si ferma a regalarmi un panino, chi mi invita a cena e chi Mi offre lavoro». Darinka ha poi un sito internet www.walkaboutitalia.com dove raccoglie i suoi pensieri legati al viaggio e, moltissimi, sono quelli dedicati alla S.S. 106 Impressioni, sensazioni e sentimenti raccolti lungo la jonica calabrese che lasciano senza parole . Infine, a Darinka ho consegnato il mio sogno. Lei mi ha chiesto di metterlo nella scatola che sul coperchio ha un orecchio scolpito e mi ha detto di soffiare dentro una volta inserito il mio sogno. Su un pezzetto di carta ho scritto: Vorrei una S.S. 106 completamente ammodernata in modo da ridurre incidenti e vittime! Poi vorrei più attenzione da parte di chi la percorre questa strada! Basta vittime sulla S.S. 106! Intervista realizzata da Fabio Pugliese
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