DA SCALA COELI ALL’ECCELLENZA NAZIONALE: FRANCESCO SICILIA ED IL SUCCESSO DEL RICICLO ITALIANO CON UNIRIMA 2024

Francesco Sicilia (Direttore UNIRIMA)

Antonio Loiacono

Scala Coeli, piccolo borgo incastonato nel cuore della Calabria, si rivela una vera e propria fucina di menti brillanti. Da questo angolo nascosto d’Italia sono emersi uomini e donne di spicco che oggi occupano posizioni di rilievo nei diversi settori professionali. Tra questi “cervelli” che si sono fatti strada nella scena nazionale c’è anche Francesco Sicilia, direttore di UNIRIMA, l’Unione Nazionale delle Imprese Recupero e Riciclo Maceri. Proprio ieri, martedì 29 ottobre, Sicilia ha presentato a Roma, presso il prestigioso Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, il rapporto UNIRIMA 2024 intitolato “La produzione di Materia Prima – End of Waste dalla raccolta differenziata di carta e cartone”.

La storia di Francesco Sicilia ed il successo del rapporto UNIRIMA 2024 sono esempi concreti del potenziale che emerge dai piccoli centri italiani, come Scala Coeli. Questo borgo, spesso lontano dai riflettori, ha coltivato una comunità in cui il talento, la dedizione e la passione hanno radici così profonde da generare professionisti di altissimo livello. Sicilia rappresenta uno dei tanti esempi “geniali” che, formatisi in un contesto apparentemente isolato, si sono distinti nel panorama nazionale, portando innovazione e crescita al settore dell’economia circolare.

Il rapporto presentato da Sicilia a Roma è un documento di rilevanza strategica che illustra i risultati raggiunti dall’Italia nel settore del riciclo della carta e del cartone. Con un tasso di riciclo del 92%, il nostro Paese si conferma tra i leader europei in questo ambito, dimostrando la propria capacità di trasformare i rifiuti in risorse preziose per l’industria. La produzione di “Materia Prima – End of Waste” (letteralmente, “fine del rifiuto”) è una svolta per l’economia circolare italiana, in cui i materiali recuperati dalla raccolta differenziata trovano nuova vita e nuovo valore.

Sicilia ha evidenziato anche alcune criticità. In particolare, il direttore ha sottolineato la necessità di ridurre la burocrazia che pesa sulle imprese impegnate nel riciclo. “Alleggerire il carico burocratico darebbe maggiore competitività al settore, liberando risorse e permettendo alle aziende di dedicarsi ancor di più al miglioramento dei processi di riciclo ed all’espansione delle loro attività”, spiega Sicilia. Una mossa che potrebbe incentivare ulteriormente il settore, rendendolo ancora più efficiente e capace di rispondere alle esigenze ambientali ed economiche.  Francesco Sicilia ha voluto ribadire l’importanza dell’economia circolare, un settore che in Italia fattura circa quattro miliardi di euro e che rappresenta un asset strategico per il futuro. “È un settore emergente e di grande valore per il nostro Paese”, sottolinea Sicilia, “e un chiaro esempio di come l’economia circolare possa fare bene all’ambiente e, al contempo, creare opportunità di lavoro”.

Con un tessuto di piccole e medie imprese distribuite su tutto il territorio nazionale, il settore del riciclo della carta non solo genera posti di lavoro, ma contribuisce anche al PIL del Paese, valorizzando l’ambiente e promuovendo un modello di sviluppo sostenibile. “Non c’è una classifica regionale netta; tutte le regioni contribuiscono in maniera efficace al riciclo della carta e del cartone”, spiega Sicilia. Questo successo è il risultato di una rete impiantistica capillare e ben distribuita sul territorio nazionale, che facilita la raccolta e il trattamento del materiale cartaceo da riciclare.

Sebbene il sistema di raccolta differenziata per carta e cartone sia diffuso in tutto il territorio italiano, ci sono ancora alcuni errori comuni che potrebbero essere evitati per migliorare ulteriormente la qualità del materiale riciclato. Sicilia sottolinea che spesso nei contenitori per la carta finiscono materiali non riciclabili come scontrini, carta oleata, carta da forno e fazzoletti usati, i quali non dovrebbero essere inseriti nella raccolta della carta. “Evitando questi errori, possiamo migliorare l’efficacia del riciclo e contribuire alla sostenibilità del settore”, afferma Sicilia.

Scala Coeli è dunque una “forgia” di talenti che ha dimostrato come i piccoli borghi italiani possano dare un contributo significativo alla società, in Italia ed oltre. Storie come quelle di Francesco Sicilia sono un esempio ed un motivo di orgoglio per tutta la comunità, che guarda con fierezza ai successi dei suoi figli sparsi per il mondo.

In un’epoca in cui le città più grandi sembrano monopolizzare le opportunità, Scala Coeli ci ricorda che il vero talento può fiorire ovunque, anche nei luoghi più nascosti. La sua comunità continua a dimostrare che, con passione ed impegno, anche il più piccolo dei borghi può dare al mondo dei grandi professionisti, capaci di guidare il cambiamento e di rappresentare con orgoglio il proprio Paese sul palcoscenico internazionale.

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