Continueremo a segnalare le criticità, del nostro paese, fino alla noia…anche se gli interlocutori fanno i sordi!

Nel fare stamattina il mio solito giro mattutino di quando sono a Cariati, due amici del posto incontrandomi mi hanno riportato separatamente, a distanza di pochi minuti, la stessa cosa. Un effetto verità che mi ha fatto riflettere e che non avevo preso in considerazione. Perché continui a insistere tanto, rasentando addirittura la noia, scrivendo della mancanza di decoro urbano e dell’assenza di un minimo di accoglienza turistica a Cariati? Come della raccolta differenziata: annunciata, ma mai partita con una comunicazione ufficiale a residenti e vacanzieri? Della pulizia delle spiagge che si fa a luglio forse (!) e non prima? Di un paese che avrebbe tutte le potenzialità per costruire una politica turistica, anche con scarse risorse finanziarie, ma che non da segnali, se non quel minimo sindacale, altrimenti sarebbe del tutto ridicolo non farlo? In effetti, il punto sul quale i miei cari amici volevano farmi pensare é il seguente. Perché non hai ancora maturato la consapevolezza che parli a degli interlocutori sordi? Che sono del tutto inutili le insistenze, perché nessuno ha la sensibilità di accogliere le istanze per valutare il da farsi? O meglio, quando qualcuno degli amministratori sembrava che ascoltasse l’ha fatto per soli fini politici, fornendo risposte evanescenti per poi ricadere nel silenzio assordante, senza fare i dovuti passaggi? Ebbene, confesso, e ringrazio qui i miei due amici, per avermi destato. In effetti, non avevo mai del tutto realizzato la cosa. D’altronde é vero. Segnalo da più di un anno le stesse criticità e nulla é avvenuto. Ciò, quanto meno, mi avrebbe dovuto indurmi a riflettere. Pertanto, sono due le cose. Il sottoscritto é un incontentabile che dovrebbe a questo punto accettare la realtà dei fatti senza andare oltre, scadendo nel “rompipalle” o dall’altra Cariati ha degli amministratori che delle segnalazioni dei turisti, e non credo di essere il primo e ne voglio il triste primato, non gli importa niente, perché siamo di troppo? Non so a cosa credere e non posso che manifestare, però, il mio dispiacere. Ai lettori l’ardua sentenza. Nicola Campoli

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