
Se oggi stiamo costruendo lEuropa dei popoli, lo dobbiamo al martirio dei tantissimi giovani, immolati alla Patria per unideologia e portati al massacro molte volte contro la loro volontà. È stata una lettura diversa, quella fatta in occasione della commemorazione dei Caduti, giorno dellUnità Nazionale e delle Forze Armate, dallingegner Antonio Formaro davanti al monumento dei Caduti. Alla presenza di numerose autorità civili e militari, nonché di tanti cittadini e familiari dei combattenti, il figlio secondogenito del compianto reduce Zio Micuzzo ha tracciato un breve excursus storico dei drammatici avvenimenti che hanno contrassegnato i due conflitti mondiali, ricordando gli assalti senza senso e i drammi vissuti che non troviamo scritti in nessun libro di storia, ma anche i tanti atti di eroismo avvenuti sul fronte. Purtroppo la follia umana sopravvive ancora in certe realtà, ha detto Formaro, che dal 1985 al 1986 è stato Sindaco di Cariati, basti pensare al recente passato, come la vicenda dellex Jugoslavia e i 52 italiani che hanno perso la vita nelle cosiddette missioni di pace. Secondo lingegnere, si può mantenere lontana la guerra solo parlando in maniera alta dei valori, quali la tolleranza, e con limpegno al confronto, contro la cultura imperante dellodio e della contrapposizione a tutti i livelli. Dello stesso tono è stato lintervento del vicesindaco Leonardo Montesanto che ha messo in risalto il compito di ciascuno di fare la propria parte per consegnare alle nuove generazioni quel patrimonio di valori che conducono alla pace, difendendo la libertà individuale e collettiva che bandisce ogni forma di guerra. Il momento più emozionante della manifestazione è stato quando il comandante della polizia municipale Pietro De Luca ha letto i nomi dei tanti caduti cariatesi e, subito dopo, lingegnere Formaro ha elencato i Grandi Reduci Combattenti, tra cui il suo papà, ora tutti in Cielo. Ricordiamo che la comunità cariatese, il 6 ottobre scorso, ha vissuto un altro momento commemorativo con larrivo delle spoglie del milite Giovanni Agazio, deceduto in un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale e per il quale è stato chiesto come riconoscimento lintitolazione di una via o una piazza. Prima della cerimonia al monumento dei caduti, nella Cattedrale addobbata a festa per San Leonardo si è svolta la messa in ricordo officiata dallarciprete don Angelo Pisani. Si è notata lassenza allimportante cerimonia delle numerose associazioni culturali della cittadina, di molti consiglieri comunali e degli alunni delle scuole, pur essendo stati ufficialmente invitati, unassenza dovuta probabilmente al fatto che questanno la festività è caduta di domenica.
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