Cariati: Pasqua di trattative politiche?! 

Cariatesi state attenti! Siete una comunità intelligente che annovera una lunga storia.

Mancano poco meno di dieci giorni alla scadenza, improcrastinabile, della presentazione delle liste elettorali e tutto ancora appare nebuloso. Mi viene subito da pensare però ad una cosa. Si continuano a consumare giorni preziosi che i potenziali nuovi amministratori avrebbero potuto – o meglio dovuto (!) – capitalizzare meglio per il tempo che li separa dall’appuntamento elettorale, fissato per metà maggio. 

Mi riferisco al confronto con i cariatesi che rappresenta, senza dubbio per quanto mi riguarda, un palcoscenico determinante sul quale ricostruire un fondamentale rapporto di fiducia con gli stessi. Non è più tempo di dare, infatti, per sicuro il voto dei cariatesi, a seconda di come si frantumerà l’offerta politica. Dobbiamo vere molto rispetto per i cittadini che devono avere il tempo di riflettere e decidere a chi affidare la loro delega politica. 

Non si può più, assolutamente, dare per scontato che i cariantesi sceglieranno i loro rappresentanti per la sola affinità familiare e/o di parentela. Chi lo pensa non ha per niente rispetto dei cariatesi, considerandoli senza personalità ed idee. Del resto, il riconoscimento del valore pregnante del ruolo dei cittadini è parte indispensabile  consapevole di chi andrà a governare il Paese.

Anche per questo, va rivolta un’attenzione particolare ai sintomi di disaffezione che si manifestano tra la gente. La soluzione non consiste per nulla in una ulteriore verticalizzazione della vita politica bensì, al contrario, con pazienza, nell’ampliamento delle istanze di partecipazione dei cittadini, a tutti i livelli.

Non ci si deve disorientare di fronte alle difficoltà di penetrazione tra le persone. Non ci si deve rassegnare a quella che può apparire indifferenza verso la “cosa pubblica”.  Occorre recuperare il consapevole coinvolgimento dei cittadini che al momento a Cariati non si registra. Anzi. 

E vorrei suggerire cautela nel ricorrere a forme palliative che possano ovviare alle difficoltà di rapportarsi ai cariatesi, che inciderebbero negativamente sui modelli di partecipazione democratica, accettandone passivamente la riduzione di livello. Cariatesi state attenti! Siete una comunità intelligente che annovera una lunga storia. È tempo di farsi sentire. 

Nicola Campoli 

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