Cariati: mannaggia … che ci vuole a copiare?! Appello agli uomini e donne di cultura. 

Quando arriva la bella stagione è facile prendere consapevolezza con le molte e diverse iniziative ed eventi culturali, che con il passare degli anni si consolidano lungo la nostra Penisola. Alcuni di essi, che ricordiamo appena avviati con la prima edizione, già in un batter d’occhio sono arrivati alle edizioni successive, raccogliendo un vivo interesse da parte di un pubblico sempre più numeroso. Anche nei dintorni di Cariati ormai qualcosa di più stabile in tale direzione inizia ad emergere, ad esempio, nei Comuni viciniori sia sul versante ionico che del tirreno. 

 

Il sostegno della cultura rappresenta uno snodo cruciale per l’Italia, come ha più volte sottolineato il Presidente del Consiglio dei Ministri. Lo stesso deve diventare per i piccoli Comuni, come la nostra amata Cariati. Tale sistema genera strette interconnessioni con altri settori, in primo luogo con il turismo e più in generale con il business dell’ospitalità e ristorazione. Inoltre, il settore culturale ha un importante valore, e crea una forte spinta, anche nel favorire i processi di riqualificazione del tessuto urbano.  

 

Quindi, Cariati, e ce lo ripetiamo da troppo tempo, ha tutti gli elementi necessari per avviare un ragionamento del genere. Infatti, è ricca di un sistema culturale e creativo di valore, al quale si aggiunge un patrimonio storico, artistico e paesaggistico di indubbia potenzialità. Vengo al dunque. Perché non iniziare a pensare a micro eventi culturali: premi letterari, animazioni storiche del borgo antico, rassegne cinematografiche, mostre sulle origini del contesto, e tanto altro ancora, che possono iniziare un percorso di consolidamento graduale nel tempo.  

 

Mi appello alle autorevoli e significative personalità in campo culturale e creativo che esprime da tempo la nostra Cariati. Professionisti di media età e giovani, che di sicuro sarebbero capaci di costruire un percorso di valore lungo tale importante direttrice. Basta in fondo “copiare, personalizzare e digitalizzare” progetti che già sono radicati su territori vicini o un po’ più lontani. 

 

Si tratta di una sfida decisiva che Cariati ha tutte le carte in regola per vincere. Basta un po’ di buona volontà e di meno individualismo. Lavorare insieme su idee e percorsi. Pensare in piccolo, ma sognando in grande. Del resto, la valorizzazione del patrimonio culturale potrebbe condurre alla “creazione di un futuro di sviluppo”. Insomma, fare leva sulla cultura è diventata una necessità per far crescere finalmente Cariati.

 

Nicola Campoli 

 

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