Non vorrei apparire ripetitivo, ma coltivare la bellezza naturale di cui é ricca Cariati, fatta di storia, cultura, architettura e paesaggio, é il giusto filone su cui puntare per trasformare il Paese in un Comune a vocazione turistica. Ecco che le bellissime serate a tema organizzate al Museo Civico nel centro storico, autorevolmente diretto dalla professoressa Assunta Scorpiniti, come anche gli interessanti momenti pianificati al porto e/o alla Lega Navale presieduta dal sapiente dottore Francesco Cufari, e altrettanto le mostre culturali di autorevoli artisti allestite dal coraggioso avvocato Luigi Salvati tra cittadella storica e lungo la Marina, per non dimenticare i murales del centro storico pensati e realizzati sotto la guida della dottoressa Mariaelena Ciccopiedi – mi sono limitato solo ad alcun iniziative, perché l’elenco sarebbe stato molto più lungo – vanno alimentate e ampliate.
Deve diventare quindi, contagiosa l’idea che con la cultura si costruiscono opportunità di attrazione turistica e si libera una potenza di sviluppo territoriale. Tutto deve correre proprio come un contagio, da una parte all’altra del territorio, tra centro e periferia e tra mare e zone interne. Si deve rimettere la bellezza al centro del villaggio. Non solo per esibirla o per menare vanto, ma per farne un motore fattivo di crescita economica, e allora, turistica. Cariati ne ha tutte le potenzialità, riconosciute da un pubblico di autorevoli estimatori, nonché di cittadini dei Paesi viciniori.
E chissà quante altre strade ancora si devono studiare e quanti incroci, quanti piccoli passi che messi uno dietro l’altro, fanno il cammino di un territorio, che sembra finalmente aver capito non solo che una parte del destino è nelle sue mani, ma che queste mani sono piene di oro. Il vero tesoro, mi permetto da cariatese acquisito. Voglio immaginarmi per la prossima stagione estiva tanti mini cantieri, ricchi di storia, paesaggio, cultura, architettura. Per questo mi appello alla sempre attiva e concreta delegata comunale alla cultura la professoressa Alda Montesanto e all’avvocato Antonio Scarnato delegato alle politiche per i turismi e marketing territoriale.
Basta questo per capire la potenza di una idea così e i margini che ha per scatenare una forza di attrazione sul contesto. C’è un filo, dunque, che deve collegare tutti questi eventi. Sarebbe carino dare ogni anno al programma dell’estate un tema dominnte, attorno al quale si sviluppano gli eventi tutti collegati, allora, da da un filo logico. Il mio non è assolutamente un esercizio di stile, ma rappresenta per Cariati un investimento. Deve diffondersi un contagio, questa volta buono, della bellezza che, come in una pandemia di un virus amico, che porta la vita e non la morte, può irrompere su una scena che a lungo è sembrata ferma, mettendola così in movimento e producendo da questo, come nelle migliori energie, nuove energie ancora.
Nicola Campoli
ps: foto cortesemente offerta dal Maestro Michele Cipriotti
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