BUONISMO O SENSO DI RESPONSABILITA’ ?

BUONISMO O SENSO DI RESPONSABILITA’ ? In questo particolare momento della vita cittadina che precede il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del nuovo sindaco, si registra un fermento di idee e di buoni proponimenti, tutti apprezzabili, frutto dell’entusiasmo e dell’ottimismo dei giovani e anche di quelli meno giovani, come me, i quali tutti vogliono un paese migliore, più civile, più vivibile, più bello. Tutto questo è cosa buona: guai se non ci fossero queste aspirazioni e questi entusiasmi; saremmo alla rassegnazione che alle volte diventa disperazione. E’ vero, tanti giovani lasciano, se ne vanno da Cariati in cerca non di fortuna, ma di un lavoro onesto e dignitoso. Grazie a Dio tanti di essi trovano, lontano dalla loro terra natia, il lavoro e anche la fortuna, grazie alla loro intelligenza e alle loro capacità. (Non dimentichiamolo mai: siamo un popolo che ha una storia ricca di uomini illustri). In molti di essi colgo sempre un senso di tristezza non tanto perché hanno dovuto lasciare il loro paese, ma soprattutto perché questo “loro – nostro” paese non riesce a trovare il passo giusto, adeguato ai tempi, senza quelle opere e servizi che caratterizzano una cittadina moderna e accogliente di cui andare fieri. Eppure il Padre Eterno ha regalato a questa nostra terra un mare meraviglioso, un centro storico da favola, una Marina, che se pur caotica urbanisticamente per ragioni storiche legate al tipo di economia familiare derivante dalle rimesse dei nostri emigrati all’estero, in Germania in particolare, è sempre ospitale e accogliente, a due passi dal mare. A questo punto mi rendo conto che sono troppo dispersivo, ma, lasciatemelo dire, l’amore per questa nostra città mi fa sempre sognare, anche se i sogni sono dispersivi. Un sogno comunque non lo abbandono mai. Ho avuto modo di manifestarlo pubblicamente nel programma elettorale che, come candidato sindaco, nel lontano giugno del 1993 ho presentato al Comune di Cariati. Il mio programma concludeva con le parole : NON CI DEVONO ESSERE NE’ VINCITORI NE’ VINTI E’ un sogno, lo so, ma lasciatemelo coltivare! Perdonatemi, se, con una caduta di stile, intendo sgombrare il campo da qualsiasi frainteso: non sarò candidato in alcuna lista. Resta comunque il mio impegno di cittadino che insieme a quello di tanti altri, rimasti come me fuori da ogni lista, ma pur sempre vicini allo schieramento che ciascuno sceglierà, vogliono dare un contributo serio e responsabile a quella crescita che tutti vogliamo e che purtroppo non viene ottenuta proprio per mancanza di quell’unità di intenti che lungi dall’essere concretamente e seriamente praticata, rimane solo nei proclami e nelle parole. Ecco allora un modesto contributo all’odierna dialettica politica che anima gran parte delle nostre giornate. Premesso che la nuova legge elettorale riduce il numero dei consiglieri e assessori; che il federalismo municipale di recente approvato dal Parlamento, nel rispetto delle varie opinioni e posizioni, è legge dello Stato e va comunque applicata anche nel nostro Comune con tutte le problematiche conseguenti, imponendo alle amministrazioni locali scelte e provvedimenti che devono procurare alle finanze comunali le risorse necessarie al proprio fabbisogno senza poter contare su rimesse derivate dello Stato; se è vero che il “federalismo municipale” trasferisce, in maniera più radicale di quanto non avviene attualmente, alle amministrazioni locali l’autonomia impositiva (misura delle aliquote delle imposte locali, tassa di soggiorno, tassa di scopo, cedolare sugli affitti, accertamento di tributi erariali con relativi benefici, etc.), è di tutta evidenza che le nuove funzioni vanno gestite con la massima trasparenza e partecipazione dei cittadini ; considerato inoltre che il nostro Comune, per iniziare il percorso di crescita, deve affrontare le tante questioni di fondo e strutturali che sono alla base di quel percorso; per le ragioni fin qui succintamente esposte e tante altre che meriterebbero di essere fatte, ma che qui non posso fare per ragioni di tempo e spazio e soprattutto per non appesantire la lettura di queste mie riflessioni, ritengo che ogni schieramento (lista) deve proporsi un NUOVO MODELLO DI GOVERNO CITTADINO, trovando strumenti concreti per garantire la trasparenza e la partecipazione di tutti i cittadini, e in particolare di quelli che hanno sostenuto gli schieramenti e che vogliono seguire da vicino le scelte e le determinazioni più importanti che interessano la nostra cittadina. La partecipazione e il contributo degli “esterni” (cioè quelli che non si sono presentati nelle liste) deve essere garantito con atti formali e non lasciato alla buona volontà del sindaco e/o dell’assessore. Qualcuno non mi chiami “sciocco” o “ignorante” dicendo che una sorta di partecipazione è prevista nello Statuto Comunale. Il discorso sarebbe lungo. Qui si chiedono impegni programmatici seri e concreti che devono diventare strumenti normativi locali, agili e accessibili a tutti senza grossi e interminabili formalismi che scoraggiano la gente e anche quei cittadini che animati da tanta buona volontà si organizzano in associazioni con nobili e meritorie finalità. Cataldo DE NARDO

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