Bisogna scommettere sui nostri piccoli comuni, sulla forza dei nostri territori.

L’area del basso Ionio cosentino, quella della cosiddetta Sila greca, ancora una volta conferma il suo enorme potenziale inesploso agli occhi del turista. Una straordinaria e avvolgente ricchezza paesaggistica, storico, artistica e culturale. Un contesto che potrebbe, se ben valorizzato, cambiare il volto dell’economia dei luoghi. Tutto, ahimè, si mostra ancora piuttosto arretrato e slegato. Incantevole il panorama che si ammira dell’intera piana sottostante, sino al lungomare di Cirò Marina, dalla terrazza naturale che si erge nel centro storico di Calopezzati. Dall’alto il Paese é dominato dall’antico e suggestivo Castello che alimenta l’immaginazione sui tempi andati. Calopezzati é ben tenuto e ordinato. Pulito e accogliente. Silenzioso e ritemprante. Con i calopezzatesi che si mostrano particolarmente orgogliosi di trasferire agli ignari visitatori notizie e spaccati sull’origine storica dell’abitato. Ho trascorso una bella serata in un piccolo ristorante pizzeria La Tavernetta, la cui attività, sorta grazie all’amorevole lavoro dei titolari nel 1994, nella stagione estiva viene organizzata all’esterno del locale. Sotto un pergolato che genera una piacevole frescura. Pochi coperti. Uno scrigno di sapori locali, circondato da un paesaggio unico, ancora non invaso dal povero turismo di stagione. La brezza marina rappresenta il naturale completamento. Appetitosi e gustosi i salumi e il formaggio fresco. Altrettanto ottima la varietà dei primi. Oltre non sono andato vista l’abbondanza delle portate. Dopo una serata così allettante non si può non pensare a quanto sia necessario e irrimandabile tutelare i piccoli comuni italiani e quanto vadano ascoltate le complicate esigenze che manifestano. Bisogna scommettere sui nostri piccoli comuni, sulla forza dei nostri territori. Nicola Campoli

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