Bimbo di 7 anni salvo grazie alla bravura di Carmine Franco nostro illustre concittadino

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Per come erano gravissime le sue condizioni sanitarie nella capitale non sarebbe mai arrivato vivo.

Da qui la decisione dei medici di operarlo immediatamente.

Adesso Luca, un bambino di sette anni il cui nome è di fantasia, è ben sveglio e risponde alle sollecitazioni dei sanitari e dei genitori.

Il decorso post operatorio è perfetto e dall’ospedale Bambino Gesù arrivano i complimenti al Santa Maria Goretti.

Ospedale Santa Maria Goretti – Latina

I medici del reparto di neurochirurgia, diretto da Carmine Franco nostro illustre concittadino, sono più che soddisfatti.

Infatti, non è cosa di tutti i giorni, ma in emergenza si risponde, a maggior ragione quando c’è di mezzo la vita di un bambino.

Brave sono state Mariella Aloisi e Genoveffa Piragine, le neurochirurghe che erano in servizio quando si è presentato il caso e hanno deciso subito di entrare in sala operatoria.

Luca era caduto giocando in casa con il fratellino, un brutto colpo che aveva causato un ematoma sottodurale emisferico sinistro.

Le condizioni erano disperate, di norma i bambini vengono trasferiti a Roma ma qui non c’era tempo. Così è stato eseguito l’intervento, il piccolo paziente una volta stabilizzato è stato portato nell’ospedale specializzato della Città del Vaticano.

Si tratta di due medici ai quali, ironia della sorte, nel 2018 scade il contratto. Sono tra quelli, centinaia, che mandano avanti l’ospedale di Latina e gli altri del territorio e sono in bilico per la vicenda precari.

Nonostante questo, il reparto di neurochirurgia sotto la guida di Carmine Franco – per ora come facente funzioni – ha aumentato il numero di interventi eseguiti sia sul cranio sua sulla colonna, superando le 500 operazioni lo scorso anno, il tutto in due sole sedute operatorie a settimana.

Il neurochirurgo, che da dodici anni è in servizio al Santa Maria Goretti ed, è ormai un punto di riferimento della struttura, ha implementato ulteriormente gli interventi sui tumori cerebrali risolvendo anche casi molto complicati.

Un’eccellenza sanitaria in un ospedale che troppo spesso e bistrattato ma senza il quale il piccolo Luca avrebbe rischiato la morte.

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