Basta sanatorie postume per la discarica di Scala Coeli. Regione e Prefetto difendano gli interessi dei calabresi.

Se qualche giovane studente di scienze politiche volesse capire come non dovrebbero funzionare le istituzioni in un paese civile, basterebbe studiare la vicenda della discarica di Scala Coeli. La condotta avuta fino a questo momento dal commissario prefettizio del comune di Scala Coeli conferma questa analisi: non capiamo come un garante dello Stato possa permettere a dei mezzi pesanti carichi di materiale altamente inquinante di attraversare una strada comunale su cui sono stati effettuati lavori abusivi reiterati. Non solo. Consapevole di questi lavori abusivi, il commissario ha inteso stimolare la convocazione della conferenza dei servizi proprio per il ripristino della strada di accesso alla discarica, cercando in pratica di realizzare una ennesima sanatoria postuma in questa squallida vicenda, dopo quella del bacino di abbanco, del nulla osta idrogeologico, della proprietà delle particelle, della posizione della discarica, delle aste fluviali, del trasporto del percolato eccetera eccetera eccetera. Ci chiediamo: se è necessaria una conferenza dei servizi per il ripristino e la messa in sicurezza della strada, per quale ragione il commissario continua a concedere che sulla strada transitino mezzi pesanti carichi di rifiuti? Se fossero stati normali cittadini ad effettuare lavori abusivi su una strada comunale, le Istituzioni si sarebbero dimostrate così ectoplasmiche? Non c’è dubbio che il gravissimo comportamento delle Istituzioni, in questo caso, rappresenta un chiaro incitamento a delinquere in materia di abusi edilizi, e questo è per noi inaccettabile anche alla luce dell’altissimo rischio idrogeologico e del pregiato valore delle colture nella zona. Del resto questo atteggiamento non ci stupisce: il comportamento della prefettura in questa vicenda è stato fin dall’inizio oltremodo equivoco. In primis quando il Sindaco Salvato fu chiamato dal prefetto, in un incontro riservato per l’ordine pubblico, insieme alla ditta: quale avrebbe dovuto essere il ruolo della ditta nella questione “ordine pubblico” ancora non ci è chiaro. In seguito la prefettura ha fatto ripetutamente pressione sulle istituzioni coinvolte, per esempio sul Sindaco o sull’Ufficio Territoriale di Crotone, per favorire l’apertura della discarica. Solo per completezza di informazione facciamo notare che alla stessa proprietà della discarica di Scala Coeli è stata assegnata la “mini-gara” di raccolta rifiuti nel comune di Scalea, sul tirreno, sempre da parte di una commissione prefettizia. Ma di certo non ci sfugge che in questa situazione, ad avere sempre il coltello dalla parte del manico, è la Regione Calabria del Governatore “Zero-Discariche a fasi alterne” che continua ad avallare l’operato di dirigenti inadeguati ed a non tutelare la salute e l’economia dei cittadini. Il parere del Consiglio di Stato parla chiaro: per tutelare le colture DOP e DOC la Regione Calabria, alla luce della legge 35 del 2012, può ritirare in autotutela l’autorizzazione per la discarica e provvedere al ripristino dei luoghi. In caso contrario stimoleremo gli agricoltori, i consorzi, i comuni e tutti coloro stanno subendo danni enormi da questa vicenda, a rivalersi nei confronti della Regione. Se poi c’è qualcuno che ha sbagliato, con particolare riferimento agli uffici che hanno fatto finta di non sapere che l’iter autorizzativo della discarica avrebbe dovuto essere interrotto già nel 2012, questo qualcuno deve pagare una volta per tutte. Abbiamo sperato che il cambio di Governatore potesse chiudere definitivamente questa indecente vicenda partita con la gestione commissariale e degenerata in una serie infinita di sanatorie, ma Oliverio e la sua Giunta fino a questo momento sono stati capaci di fare ciò che il Commissario Speranza ed il trio Scopelliti-Pugliano-Gualtieri non era riuscito a fare: far entrare in funzione questa la fossa della vergogna. Per questa ragione, se non otterremo risposte immediate, annunciamo fin da subito l’intitolazione della discarica all’attuale Governatore della Calabria, a futura memoria. La politica dia delle risposte. Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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