AZIENDA OSPEDALIERA ROSSANO-CORIGLIANO

AZIENDA OSPEDALIERA ROSSANO-CORIGLIANO MOBILITÀ PER UNITÀ FERME IN REPARTI CHIUSI MERITO, ANCHE INCAPACITÀ PRIMARIO SPINGE AD EMIGRARE DICHIARAZIONE ON. GIUSEPPE CAPUTO ROSSANO, Sabato 24 Luglio 2010 – In attesa che venga realizzato il nuovo Ospedale della Sibaritide, dobbiamo mettere mano, con urgenza, alla situazione attuale della sanità, in questo come in altri territori della regione. Nessuno crede all’esistenza della bacchetta magica, capace di realizzare in pochi mesi la nuova, annunciata ed attesa struttura ospedaliera. Se certezze vi sono e se con esse urge confrontarsi senza pregiudizi o standosene sulle nuvole, una di queste drammatiche certezze era e resta l’emergenza attuale, quotidiana, vissuta dalle popolazioni di questa vasta area. Ed è qui che bisogna avere il coraggio di ipotizzare, nell’immediato, strade diverse, come ad esempio un’azienda ospedaliera unica tra le città di Rossano e Corigliano, capace di mettere funzionalmente in rete, senza doppioni, disfunzioni e disservizi, reparti, oggi non in grado di offrire risposte adeguate all’utenza. Accorpare per migliorare la qualità del sevizio all’utenza, per ridurre i costi ed anche per aumentare i posti letto disponibili. – In questa ottica di diversa attenzione allo stato attuale delle cose, laddove, nelle strutture ospedaliere, risultino reparti definitivamente chiusi e quindi non operanti, bisogna con urgenza e coraggio provvedere a redigere adeguate graduatorie di mobilità, che riguardino tutti e nessuno escluso: medici, infermieri, autisti. Nell’attuale situazione di emergenza e di messa a punto delle iniziative di risanamento della spesa e di riorganizzazione complessiva delle rete ospedaliera regionale, non può essere assolutamente tollerabile registrare ed assistere ad unità mediche o infermieristiche o di altro tipo bloccate in reparti chiusi, a girarsi i pollici o, in taluni casi, dirottati o sarebbe meglio dire imboscati, sotto la passata gestione, in altri siti, per continuare a non far nulla. Oggi, questo lusso per pochi e questo spreco generale a danno di tutti, non può più essere consentito. A nessuno. Soprattutto alla luce delle posizioni, coraggiose determinate chiare e stringenti, finalizzate a ridare credibilità alla sanità calabrese, ribadite ancora una volta nella giornata di ieri (Venerdì 23 Luglio) in Consiglio Regionale dal Presidente SCOPELLITI. La determinazione di SCOPELLITI nel perseguire l’obiettivo di fare diventare, quella calabrese, una sanità di qualità, attraverso scelte coraggiose e determinate, ci deve vedere tutti impegnati e deve coinvolgere anche la classe medica. E’ necessario che taluni abbandonino definitivamente il carrierismo personale inseguito per anni a danno dell’efficienza generale e del merito che sarà, invece, l’unico criterio e metodo del quale la Giunta Regionale garantirà applicazione senza eccezioni, anche laddove, ad esempio, la maggiore o minore capacità professionale di un Primario sia stata causa dello spopolamento di un reparto spingendo all’emigrazione sanitaria. Perché anche questa è valutazione del merito. – Va fatta propria l’esigenza di un nuovo messaggio culturale. Tutti i territori, con quel senso di responsabilità al quale non stati affatto abituati in 5 anni di “loierismo” e quindi di sanità asservita alla politica, devono affrontare senza isterismi l’esigenza, indilazionabile e vitale, di stoppare la miriade di presidi, strutture e reparti fotocopia, disseminati in ogni comune di tutte e 5 le province; fotocopie perfettamente inutili ed in qualche caso pericolose, come tanti drammi stanno in parte confermando, a garantire il diritto alla salute dei cittadini e quindi ad arrestare l’emigrazione sanitaria con il relativo costo regionale. Occorre, oggi, dimostrare di avere il coraggio di fare delle scelte per governare il futuro. Esattamente il contrario di quanto fatto dal precedente governo di Centro Sinistra. Quanto è accaduto, per la sanità, nella Provincia di Cosenza, è forse l’esempio più eloquente della trasformazione del diritto alla salute in corollario della peggiore politica clientelare praticata ed imposta a tutti: dal paziente al dipendente. Di questo, e delle gravissime responsabilità avute nell’aggravare definitivamente una situazione sanitaria regionale già difficile, non ha preferito parlare, ieri in Consiglio, l’ex Governatore LOIERO, arrampicandosi sugli specchi e dimenticando che, anche soprattutto per questo suo comportamento, insieme ai suoi colleghi del PD, egli è stato sonoramente bocciato dalla stragrande maggioranza dei calabresi.

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