AEROPORTO SIBARI, PROGETTO CONDIVISO CAPUTO: MA NON PRIORITÀ ASSOLUTA POTENZIAMO INFRASTRUTTURE E SERVIZI ESISTENTI REGGIO CALABRIA, Mercoledì 6 Luglio 2011 Il progetto dellaeroporto di Sibari, indubbiamente strategico per lo sviluppo della Sibaritide, era e resta nellagenda politica dellesecutivo regionale guidato dal Presidente SCOPELLITI. Nessuno ha mai pensato di depennarlo. Chi ha sostenuto o pensa, ancora, di dire il contrario, è sulla strada sbagliata, alimentando, purtroppo, confusione nella gente. Altra cosa, tuttavia, è considerare la realizzazione del quarto scalo calabrese, una priorità contingente o unemergenza da affrontare da subito. E ciò, non per motivi politici, come da qualche parte si sostiene con eccessiva faciloneria, ma soltanto per motivazioni di natura macro-economica, non regionali ma nazionali. Mi riferisco a valutazioni, scientifiche, economiche, manageriali e nientaffatto politiche, contenute in un documento pubblico dellENAC, diffuso e spiegato a più riprese dagli stessi vertici dellente. A partire dal direttore generale, Alessio QUARANTA il quale, presentando, nei giorni scorsi, il rapporto annuale dellautorità civile, ha chiaramente parlato di suicidio, per il complessivo sistema aeroportuale nazionale, se non verranno posti in essere, oggi, correttivi importanti rispetto ai 47 scali italiani. Un quadro complessivo, quello attuale, che appare, infatti, frastagliato, non coordinato e, quindi, non competitivo su scala mondiale. Nel Rapporto, del quale si consiglia la lettura, viene evidenziata e spiegata, lesigenza economica di dover necessariamente individuare, da subito, la vocazione di ogni singolo scalo, puntando ad una specializzazione degli stessi per tipologia, per attirare i capitali necessari al loro adeguamento. Stando a quel Rapporto, infine, sarebbero ben 24, e cioè la meta di quelli oggi in funzione, gli aeroporti che dovrebbero essere chiusi o ridimensionati in modo drastico, a causa di bacini di traffico insufficienti o perché aggravati da vincoli infrastrutturali insuperabili. Scali cito testualmente ai quali lo Stato dovrebbe cessare di fornire aiuti o sostegni finanziari, promuovendo lo spostamento del traffico verso scali più efficienti. Se il quadro nazionale è questo, se cioè lesigenza dellintero sistema Paese è questa descritta, se lemergenza attuale, fondata su studi precisi e visioni di sviluppo internazionali, e che lENAC suggerisce non al Consiglio Regionale della Calabria, ma al Governo Nazionale, è quella di adottare misure destinate ad aumentare la competitività complessiva dei voli da e per lItalia, allora dovrebbe diventare di tutta evidenza il ragionamento, più volte ribadito dallo stesso Governatore SCOPELLITI. Il progetto di un nuovo aeroporto a Sibari è certamente un impegno importante e condiviso, ma non una priorità assoluta. Procediamo per gradi. Con senso di responsabilità. Potenziamo le infrastrutture esistenti, minacciate da chiusura, come gli scali di Crotone e Reggio Calabria. Eliminiamo alcune maggiori criticità sulla SS106, concentriamo la nostra attenzione sulla realizzazione della metropolitana leggera Crotone-Sibari che, nel 2012, potrebbe trovare la dovuta copertura finanziaria. E successivamente sposiamo, tutti, lidea dellaeroporto di Sibari che, a quel punto, inserendosi in un quadro consolidato di efficiente trasporto intermodale, potrebbe rappresentare realmente una parte importante e strategica nello sviluppo della Sibaritide.