La notizia è molto fresca e genera un po’ di dispiacere in chi scrive, ancorato per i tanti ricordi vista l’età, al vecchio mondo del calcio giocato. E, allora, ancora un altro “pezzo” del calcio di una volta scompare, come in fondo la numerazione delle maglie dall’1 all’11. Per me appassionato del ruolo del portiere, faccio ancora fatica a vedere la prima riserva dell’estremo difensore, seduto in panchina, senza avere sulle spalle il mitico numero 12, che era il mio preferito quando scendevo un campo.
Ecco che i raccattapalle continueranno a recuperare i palloni a bordo campo, ma non saranno più loro a passarli ai calciatori. Il loro ruolo é superato. Infatti, dalla prossima stagione le squadre in campo faranno da sé, come già accade da tempo in Inghilterra. Dove sono direttamente i calciatori a prendere i palloni dagli appositi contenitori piazzati attorno al rettangolo di gioco.
Finisce così un’epoca, anche segnata da tanti episodi di frizione tra i raccattapalle e le squadre in campo, specialmente quelle in svantaggio e per giunta su campi avversari. Si potrebbero raccontare tante storie che hanno colorato nel bene e nel male a lungo la storia di tantissime partite. Insomma, se anche la nuova disposizione permetterà di evitare le perdite di tempo strategiche, elimina, ahimè, un pezzo significativo del panorama calcistico.
Infine, a memoria, ricordo il gol annullato a Peppe Savoldi dal raccattapalle 16enne Citeroni in Ascoli-Bologna del 1975 o la foto che ha fatto il giro del mondo del portiere Giovanni Galli che in un Fiorentina-Bologna del 1980 si fa aggiornare sui risultati da un ragazzo con la radiolina. Che bei ricordi di un altro capitolo del calcio. Cambia il mondo, cambia il calcio. E col campionato che riprende a breve, cambiano pure le regole.
Nicola Campoli
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