ACCADDE OGGI: 16 AGOSTO 1972, IL RITROVAMENTO DEI BRONZI DI RIACE.

16 agosto. E’ il giorno dei 2 bronzi e di tutti i calabresi.

Stiamo ovviamente parlando dei Bronzi di Riace, i 2 capolavori più straordinari e tecnicamente perfetti del quinto secolo Avanti Cristo. Sicuramente sono le opere d’arte più iconiche e celebri del mondo, ormai vere e proprie star della storia dell’ arte italiana e forse secondi solo alla Gioconda in quanto a popolarità.

Questi 2 capolavori, però, hanno una particolarità: sono allo stesso tempo antichissimi e giovanissimi. Era il dicembre del 1980, infatti, quando vennero esposti, quasi in sordina, a Firenze, dove erano stati trasferiti per le operazioni di restauro nei primi anni ’70. Esiste dunque un’ età percepita, quarant’anni, ma un’ altra reale, visto hanno ben 2.500 anni. Per oltre due millenni sono stati celati dal mare, fino a quella estate del 1972, quando lo Jonio volle restituire a Stefano Mariottini, un sub romano che in quella storica mattina voleva solo cercare delle cernie e invece finì per imbattersi casualmente nella storia, sfiorando i folti riccioli di una delle statue.

Come ogni autentico capolavoro, oltre ad essere “naturalmente immortali”, i 2 bronzi sono anche avvolti nei misteri della storia e nelle polemiche. Proprio come accade, da sempre, con la Gioconda gli enigmi si sprecano, così come gli scontri tra collettività e le polemiche, talvolta aspre. Nei primi anni ’80 Firenze, che grazie alla indubbia capacità dei suoi restauratori diede nuova vita ai bronzi, come premio voleva tenerli dentro la “culla del Rinascimento”, dovette intervenire addirittura l’allora presidente della repubblica, Sandro Pertini, per portarli a Reggio, nella sede naturale, ma non prima di averli coccolati per un po’  al Qurinale. Ma c’è dell’altro, per esempio le recenti polemiche portate avanti dal critico Vittorio Sgarbi che, dapprima,  lottò affinché venissero esposti  all’ Expo di Milano e in questi giorni ha rinnovato la polemica facendo gettare nel Tirreno, per un anno, le 2 copie di Pietrasanta. Lo scopo è dimostrare che i bronzi  non sono così fragili come dicono in quel di Reggio. Sgarbi ha inoltre promesso che se diventerà ministro o sottosegretario  porterà, con tutte le cautele del caso,  le statue nei musei di tutto il mondo.

Come detto i misteri avvolgono i 2 capolavori di Riace, ma come si sforza di dire da anni il professor Daniele Castrizio, ordinario di numismatica e iconografia presso l’Università di Messina, che alle 2 meraviglie ha dedicato la vita, molte cose dopo mezzo secolo di ricerca ormai si conoscono: la loro età, intorno al quinto secolo A.C. , svelata dal carbonio 14, fino al luogo dove sono stati fatti: Argos. Probabilmente per esporli nella Agorà cittadina. Ma c’è di più, secondo lo studioso raffigurano Eteocle e Polinice. Insomma, come si conviene per qualsiasi opera d’arte tanto clamorosa i misteri fanno senz’ altro bene, creano il mito, ma anche la conoscenza puo’ servire per poter capire meglio e soprattutto emozionare, che in fondo è l’unico vero compito dell’ arte nei confronti dell’ umanità. L’arte carezza l’esistenza con la sua bellezza.

Post Scriptum: purtroppo la Calabria non sempre riesce ad approfittare delle sue spropositate bellezze, infatti se ancora oggi qualcuno si reca a Riace, incredibilmente, nel punto esatto della spiaggia dove il mare restituì all’ umanità le 2 meraviglie non c’è neanche una piccola targa a ricordare un evento che altrove sarebbe considerato epocale.  Non sarebbe sbagliato provvedere.

Marco Toccafondi Barni.

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