TURISMO, CAPUTO: COMUNICARE L’IDENTITÀ

TURISMO, CAPUTO: COMUNICARE L’IDENTITÀ LA NUOVA REGIONE DOVRÀ INVERTIRE ROTTA INNOVARE E SUPERARE ERRORI “LOIERISMO” ROSSANO (CS), Lunedì 22 Febbraio 2010 – La nuova regione dovrà iniettare dosi massicce di identità nelle strategie di rilancio turistico della Calabria. A partire da un radicale mutamento d’orizzonte nelle stesse strategie di comunicazione turistica regionale, in Italia ed all’estero. Il patrimonio identitario dei nostri diversi territori dovrà entrare di diritto nella promozione della complessiva offerta turistica e culturale, valorizzando finalmente, con un’efficacia fino ad oggi assente, i centri storici e le nostre tradizioni insieme alla “dote balneare”. Superare il “loierismo”, significherà superare i tanti e gravi errori commessi, con presunzione, anche in questo delicato e vanificato settore di sviluppo. E’ quanto ha sostenuto Giuseppe CAPUTO, candidato PDL al consiglio regionale, a margine dell’affollato incontro pubblico svoltosi nella serata di ieri (Domenica 21 Febbraio) nel centro storico di MANDATORICCIO, nella Sila Greca cosentina, alla presenza dell’On. Giovanni DIMA. Riferendosi alla recente partecipazione della Regione Calabria all’Edizione 2010 dell’importante evento fieristico internazionale della BIT di Milano, l’ex Sindaco di Rossano ha colto l’occasione per sottolineare le criticità emerse e ribadite anche, né poteva essere altrimenti, nel corso dell’attesa kermesse dedicata al settore del turismo. Punti di crisi – ha ricordato CAPUTO – che sono di carattere strutturale e che vanno governati invertendo metodo e contenuti preferiti fino ad oggi in tema di (mancata!) promozione integrata dei territori e di (mancata!) comunicazione turistica dell’identità. Va superata – ha sostenuto il coordinatore vicario del PDL Cosenza – una concezione parziale che ha dominato fino ad oggi le politiche nel settore del turismo: quella cioè di considerare l’offerta balneare come l’unica via percorribile in un contesto globale in cui si preferisce, al contrario, parlare di turismi, al plurale. In questo quadro entrano in gioco anzi tutto il patrimonio della montagna, di cui la penisola calabrese è ricchissima per varietà e proposta in termini di sport praticabili e fruizione 12 mesi all’anno; sia soprattutto il patrimonio storico, delle tradizioni, dell’enogastronomia e dell’artigianato di qualità, in una parola, l’identità. Il management dell’identità, e cioè la trasformazione dell’identità in profitto condiviso dalle comunità locali in termini turistici, va perseguito con consapevolezza maggiore rispetto al passato e con una sinergia senza precedenti con il mondo dell’imprenditoria turistica e ricettiva, a tutti i livelli. L’obiettivo è superare quella rete di condizionamenti che, purtroppo, questa regione eredita assieme ai tanti altri, gap infrastrutturali in primis: dalla ribadita percezione monovalente del turismo balneare alla forte stagionalità, dalla scarsa presenza di stranieri alla mancanza di un sistema di ospitalità integrato, dalla ridotta professionalità alla spesa media ridotta del cliente-turista. Se, ad esempio, guardiamo con più umiltà a quanto è stato già sperimentato in altre regioni e territori d’Europa, in tema di rivalutazione e comunicazione dei centri storici abbinati all’offerta balneare, che in Calabria può tra l’altro essere vissuta e venduta in modo duplice e quasi in tempo reale per le ridotte distanze tra paesaggi diversissimi tra loro, appare chiara la triste mappa degli errori e delle disattenzioni, miste a spreco di risorse pubbliche, perpetuati spesso anche con notevole presunzione, dal Presidente LOIERO. Da qui, dal nulla prodotto, dovremo ripartire per innovare ed offrire, anche e soprattutto attraverso l’industria turistica da strutturare su nuove basi, tutte quelle occasioni che ai calabresi sono state sottratte da anni di malgoverno.

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