TRIDICO TUONA: ”NON TOCCATE ROMA TRE, LA RICERCA NON SI CENSURA!”

Antonio Loiacono

La libertà di ricerca e il diritto alla conoscenza sembrano essere il nuovo bersaglio della destra italiana. In particolare, l’Università Roma Tre, con oltre 35.000 studenti iscritti, è finita nel mirino per aver promosso uno studio scientifico sul benessere di bambini e adolescenti con identità di genere non conformi. L’obiettivo della ricerca, come chiarito dall’ateneo, è quello di comprendere il vissuto emotivo di questi giovani e le loro relazioni nel contesto familiare e scolastico, con l’intento di garantire loro diritti e benessere.

La destra ha reagito duramente, minacciando persino l’ateneo di tagliare i fondi pubblici, un intervento che ha scatenato polemiche a livello nazionale. È fondamentale ricordare che questa ricerca trova le sue radici nella risoluzione del Parlamento europeo dell’8 febbraio 2024, che difende i diritti delle persone trans, non binarie e intersessuali. Votata a stragrande maggioranza, questa risoluzione si impegna a migliorare le condizioni socioeconomiche di queste comunità in Europa.

Pasquale Tridico, professore universitario ed eurodeputato M5S, ha espresso tutto il suo sostegno al rettore Massimiliano Fiorucci e all’intera comunità accademica di Roma Tre. “Come docente universitario, comprendo pienamente l’importanza della libertà di ricerca nelle università e nei centri culturali”, ha dichiarato Tridico. “Le critiche strumentali dell’attuale maggioranza di estrema destra mirano a soffocare il dissenso e ad emarginare chi si sente diverso da ciò che la maggioranza vorrebbe”.

Le parole di Tridico riflettono un sentimento di solidarietà verso un progetto che cerca di costruire una società più aperta, tollerante e giusta. “Non giudico, ma accetto, ascolto e mi confronto per il bene di queste persone e per il progresso della società”, ha aggiunto Tridico, riprendendo l’insegnamento di Papa Francesco: “Chi sono io per giudicare?”.

L’attacco all’Università Roma Tre è un chiaro segnale del clima politico attuale, in cui la libertà accademica viene minacciata per favorire visioni ideologiche ristrette. Ma è proprio in questo momento che diventa cruciale difendere gli spazi di ricerca e la dignità delle persone, soprattutto quelle più vulnerabili, e resistere a chi cerca di limitare il progresso verso una società più inclusiva.

L’Università Roma Tre non è sola in questa battaglia. La comunità accademica e i cittadini che credono nei valori dell’inclusione e della libertà devono continuare a sostenere progetti come questo, affinché la ricerca resti uno strumento di conoscenza e di emancipazione per tutti.

 

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