Tre arresti per furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale..

Nel corso di questo periodo festivo la Compagnia dei Carabinieri di Rossano ha intensificato la proiezione esterna dei servizi di pattuglia e di perlustrazione allo scopo di infrenare l’increscioso e dilagante fenomeno dei furti ad opera di ignoti, attuati soprattutto in abitazioni nelle località montane della giurisdizione che negli ultimi tempi ha subìto un sensibile aumento, creando un serio allarme sociale nella popolazione locale. L’attuazione di detti servizi ha permesso ha permesso ai Carabinieri l’arresto di tre soggetti pregiudicati C.A. 27/enne e V.A. 52/enne entrambi di Mirto Crosia e M.L. 29/enne di Longobucco, tutti resisi responsabili dei reati di concorso in furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale. I fatti in questione si sono verificati durante la decorsa notte quando i Carabinieri della Stazione di Longobucco, nel corso di un posto di controllo attuato lungo la Strada Statale 177 Silana, intimavano l’alt ad una autovettura con tre giovani a bordo; il conducente non rispettava l’intimazione dei militari forzando il posto di controllo, tentando finanche di investire gli operanti che tuttavia si ponevano immediatamente all’inseguimento della autovettura che veniva raggiunta e fermata in località Ortiano di Longobucco. Incuranti di ciò i tre malviventi cercavano di dileguarsi a piedi nelle vicine campagne ma venivano prontamente bloccati. La successiva perquisizione veicolare permetteva di rinvenire un notevole quantitativo di monili in oro e di danaro contante. Le immediate indagini consentivano di appurare che i tre avevano poco prima effettuato un furto in abitazione in Longobucco da dove avevano asportato quanto ivi rinvenuto. La refurtiva veniva restituita ai legittimi proprietari e, stante la flagranza dei reati sopra contestati i tre pregiudicati venivano tratti in arresto. Dopo le formalità di rito, come da disposizione della Dr.sa Simona Rizzo, pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, venivano sottoposti alla misura degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida.

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