SUL MEGALOTTO 3 NOI CALABRESI CI STIAMO GIOCANDO TUTTO

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Nel mio ultimo articolo sul 3° Megalotto, dello scorso 9 giugno, richiamavo l’attenzione sui ritardi significativi già accumulati sul cronoprogramma dei lavori che rischiano di essere ulteriormente compromessi da alcune varianti intervenute sulle progettazioni (di cui tutti parlano con vibrante preoccupazione in Anas…), “che è meglio tacere per non allarmare l’ANAC e la Procura di Catanzaro” – scrissi allora…

Ricordavo che proprio la Procura di Catanzaro, qualche giorno prima, aveva chiesto il rinvio a giudizio per Alessio Marino Ajmone, 60 anni, di Milano, ingegnere progettista della Astaldi Spa e per Michele Mele, 79 anni, di Bari, ingegnere collaudatore statico, nell’ambito dell’inchiesta sul crollo di un muro di contenimento di una rampa di accesso al nuovo tracciato della statale 106 in località Germaneto di Catanzaro. Otto milioni di euro, sono stati necessari per la realizzazione dello svincolo che, nonostante la sua giovane età, essendo stato realizzato nel 2013, cedette già dopo 5 anni.

Con sarcasmo e senso della realtà, quindi con grande preoccupazione, in quell’articolo, faci notare che per fortuna sulla Variante A della S.S.106 a Germaneto crollò solo il muro di uno svincolo… Perché se mai crollasse la Galleria Schiavi o il viadotto Stellitano del 3° Megalotto probabilmente tutto risulterebbe molto più grave.

Sempre in quell’articolo evidenziavo una serie di contraddizioni importanti: è stato investito il 12% dei 1.335 milioni di euro previsti per l’Opera; oggi come allora si sta faticando per liberare il tracciato da alberi e piantagioni nei terreni privati ormai espropriati; non sono stati ancora definiti gli accordi economici con alcuni imprenditori che vedranno i loro capannoni rasi al suolo; devono essere ultimate le operazioni preliminari all’avvio dell’Opera; non è stata cancellata la riserva sulla consegna dei lavori; non esiste traccia di un Campo Base; ecc. ecc.

Intanto il tempo passa e l’opera dovrà essere ultimata e consegnata al massimo «entro l’agosto del 2006»: esattamente ciò che ha annunciato l’ex Ministro del Partito Democratico Paola De Michemi insieme al Vice Ministro del M5S Giancarlo Cancelleri il 19 maggio 2020 quando hanno inaugurato l’avvio dei lavori dell’Opera insieme all’Anas ed al Contraente Generale a giugno 2021 nel tour organizzato per la stampa…

Anche qui, occorre ricordare che l’Ex Ministra del PD è quella che dopo aver inaugurato l’Opera ha dato un acconto al contraente generale pari al 30% (…), mentre l’attuale sottosegretario Cancelleri è «il compagno di scuola» dell’Ing. Silvio Cananella che, per coincidenza, oggi è Responsabile Nuove Opere per la Struttura Territoriale dell’Anas in Calabria ma anche RUP del Megalotto 3 nonostante sia un dirigente di prima nomina (come riporta l’articolo pubblicato su “Domani”, il quotidiano Italiano d’informazione edito da Carlo De Benedetti e diretto da Stefano Feltri, dal titolo “LA GRANDE OPERA IN VERSIONE GRILLINA È GIÀ INSABBIATA” a firma di Daniele Martini e pubblicato lo scorso 29 maggio).

Oggi non è Fabio Pugliese ma è l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), ad affermare che la strada statale 106 Jonica con il Megalotto 3 (il tratto in via di ammodernamento compreso dall’innesto con la S.S.534 e Roseto Capo Spulico), rappresenta un «caso eclatante» in termini di «aumento del costo complessivo dell’intervento» e di «ritardo enorme nella realizzazione». Non solo, l’indagine dell’ANAC nella seduta del Consiglio dello scorso 15 settembre 2021 ha evidenziato che «per l’attività di progettazione svolta dal contraente generale si è andati incontro a un contenzioso, riguardante il pagamento di un maggiore importo».

A questo punto verrebbe da chiedersi: perché su quanto sta accadendo sul Megalotto 3 è calato un muro di omertà senza precedenti che, dalla stampa alla politica, vede tutti “disinteressati” all’andamento di questo importante e strategico processo? È mai possibile che nemmeno di fronte a quanto è emerso dall’ANAC non vi sia una sentita e seria preoccupazione da parte della politica, del sindacato e, più in generale, del territorio? Come si può lasciare sola una organizzazione di volontariato che denuncia da mesi le svariate e diverse anomalie che vanno ad accumularsi sull’Opera e che oggi sono state menzionate dall’Anticorruzione?

Bisogna pretendere che l’Opera sia realizzata bene e che i tempi di consegna siano rispettati. Affinché ciò avvenga, però, è necessario l’impegno di tutti! Non bastano le dichiarazioni dell’Ex Ministro del Pd o del Viceministro del M5S o di qualche parlamentare di Corigliano-Rossano, né tanto meno le dichiarazioni dei dirigenti “compagni di scuola” o, addirittura, del contraente generale…

La battaglia, sia chiaro, non è finita quando il 28 febbraio 2018 è stato definitivamente approvata l’Opera con la Delibera del CIPE e nemmeno quando il 19 maggio 2020, in fretta e furia, è stata inaugurata. La battaglia è ancora viva e dobbiamo vincerla perché, sia chiaro a tutti, qui non c’è solo da portare a casa il risultato sul Megalotto 3 ma c’è qualcosa, ancor più importante, da ottenere: la credibilità della Calabria! Se non fila tutto liscio come l’olio a Roma saranno autorizzati a dirci che non intendono continuare investire nell’ammodernamento di nuovi lotti della Statale 106 perché noi siamo dei buoni a nulla e ciò avrebbe senso se poi l’Opera del Megalotto 3 verrà ultimata tra dieci anni e magari costando il doppio!!!

Vogliamo capirlo o no…?!?!?!?

Ing. Fabio Pugliese

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