STOP PESCA BIANCHETTO,FONDI INSUFFICIENTI SERO: BENE IMPEGNO TREMATERRA. MA NON BASTA FAR PARTIRE PIANI DI GESTIONE LOCALE

STOP PESCA BIANCHETTO,FONDI INSUFFICIENTI SERO: BENE IMPEGNO TREMATERRA. MA NON BASTA FAR PARTIRE PIANI DI GESTIONE LOCALE CARIATI, Giovedì 3 Marzo 2011 – Interruzione alla pesca del bianchetto. Bene l’attenzione dell’Assessore TREMATERRA. La sensibilità istituzionale, però, non può porre rimedio al solito ritardo con il quale la Regione prende atto di provvedimenti normativi europei che, nel caso specifico, risalgono al 2006. Insufficiente il sostegno economico di soli mille e 350 mila euro a barca stabilito con decreto ministeriale. Occorre attivare l’osservatorio biologico economico e far partire i piani di gestione locale. È quanto sostiene il Sindaco Filippo SERO alla luce dell’incontro tenutosi lo scorso Lunedì 1 Marzo a Catanzaro e indetto dall’Assessore regionale all’Agricoltura e Pesca On. Michele TREMATERRA, per affrontare la crisi derivante dall’interruzione alla pesca del bianchetto imposta dalla normativa comunitaria. Alla riunione ha preso parte anche l’Assessore provinciale alle Politiche del territorio Leonardo TRENTO. «Viviamo – dichiara SERO – un momento particolarmente delicato per l’economia locale storicamente caratterizzata da una marineria commerciale che occupa numerose famiglie. Peraltro proprio la pesca del bianchetto rappresenta l’identità economica e di tradizione dei nostri uomini del mare. Sulla problematica registriamo con favore l’iniziativa dell’Assessore TREMATERRA che ha voluto incontrare, oltre alle associazioni di categoria anche le istituzioni locali, dimostrando, così, una forte attenzione su un settore strategico della nostra economia e una encomiabile sensibilità istituzionale. Ciò nonostante si deve rilevare che l’attenzione dell’Assessore regionale alla Pesca non può porre rimedio al solito ritardo con il quale la Regione prende atto di provvedimenti normativi europei che, nel caso specifico, risalgono al 2006. In questi anni certamente si sarebbero potute adottare misure che avrebbero messo il settore nelle migliori condizioni per affrontare questa crisi. Rispetto ai provvedimenti assunti, comunque, riteniamo del tutto insufficiente il sostegno economico di soli mille e 350 euro a barca stabilito con decreto ministeriale. Tale misura, per altro non da alcuna risposta ai lavoratori dipendenti. Riteniamo, quindi, necessario che la Regione dichiari lo stato di crisi che consentirebbe l’attivazione della cassa integrazione per quest’ultimi. Si dovrebbe inoltre attivare l’osservatorio biologico economico per far sì che si possano raccogliere quei dati scientifici ed economici che, adeguatamente immessi nel piano di gestione ministeriale, potrebbero consentire di ottenere l’autorizzazione da Bruxelles per il 2012. Infine bisogna far partire i piani di gestione locale.

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