Sibari è uno dei luoghi a maggiore valenza identitaria della Calabria. Un territorio di infinita ricchezza storica e culturale, capace di evocare i fasti di un glorioso passato, testimone e custode di cultura e civiltà millenaria.
E’ partendo da queste considerazioni che Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza e Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Calabria e Cosenza, rilanciano la proposta avanzata da più parti in riferimento alla candidatura a patrimonio Unesco di questo territorio che ha conosciuto l’opulenza ai tempi della Magna Graecia e che conserva ancora intatti: fascino, tratto storico e patrimonio.
“Il nostro auspicio – aggiungono i presidenti Amarelli e Perciaccante – è che il progetto di valorizzazione di uno dei luoghi simbolo della cultura magnogreca nel mondo possa andare in porto grazie all’importante sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che potrà contare su tante alleanze da parte di stakeholders particolarmente significativi e motivati.
La valenza culturale e storica di Sibari è certificata tanto da studiosi insigni che dai tanti estimatori diffusi nel mondo, purtroppo non si è riusciti nel tempo a valorizzarla per come avrebbe meritato.
L’inclusione nel Patrimonio Unesco costituirebbe un risultato eccezionale soprattutto in termini di sviluppo turistico, crescita economica e conservazione del patrimonio. Studiosi della materia hanno dimostrato che la maggior parte dei siti del patrimonio Unesco sono diventati importanti mete turistiche e che il turismo culturale, che riconosce la necessità di un approccio integrato al turismo e alla conservazione dei beni culturali, si caratterizza per un approccio interdisciplinare e trasversale che ha necessità di essere pianificato e realizzato nell’interesse primario di tutelare i beni ed i siti protetti.
Il nostro convincimento – concludono il presidente di Confindustria Cosenza e di Ance Calabria e Cosenza – è che attraverso Sibari ed altri luoghi analogamente attrattivi, in Calabria si possano valorizzare e gestire i siti di interesse con una approccio innovativo e professionale che consentirà di proteggere, conservare ed interpretare il patrimonio culturale e paesaggistico, garantendo una partecipazione attiva delle comunità locali, fino ad ora troppo spesso lasciate ai margini dello sviluppo turistico”.
“Noi siamo pronti a fare la nostra parte – concludono Fortunato Amarelli e Giovan Battista Perciaccante – consapevoli che il percorso da intraprendere è complesso ma esaltante e che le potenzialità dei nostri territori meritino di essere dispiegate al meglio, per garantire un futuro alla Calabria ed ai tanti giovani che potrebbero trovare lavoro da simili opportunità”.
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