SEQUESTRATI 165 CHILOGRAMMI DI TRIGLIE SOTTOMISURA DALLA CAPITANERIA DI PORTO DI CROTONE

In piena operazione “Mare Sicuro 2015”, non cala l’attenzione della Capitaneria di porto sul settore della pesca. E’ nel corso di un’operazione di Polizia Marittima, mirata al controllo della filiera della pesca ed in particolare alla vigilanza sulle catture di specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima, che la Capitaneria di porto di Crotone ha accertato una nuova violazione in materia di pesca. Presso il Porto Nuovo di Crotone è stato infatti portato a termine, nel pomeriggio di ieri, un sequestro penale di circa 165 kg di triglie sottomisura. Un peschereccio, appartenente alla locale marineria, ispezionato al momento dell’ormeggio e prima che avvenisse lo sbarco e la commercializzazione del prodotto ittico, è stato sorpreso nel detenere a bordo circa 80 cassette di prodotto ittico, 33 di queste contenenti prodotto ittico di taglia inferiore alla taglia minima, violazione per la quale, come da normative vigenti, è prevista la confisca del pescato. Il prodotto ittico illegale, circa 165 kg di triglie sottomisura, è stato posto immediatamente sotto sequestro ed il comandante del peschereccio, autore dell’illecito penale, è stato deferito alla competente A.G. Il comandante e l’armatore dell’unità da pesca, sono stati anche verbalizzati per l’infrazione grave commessa attraverso l’assegnazione di n. 5 punti ciascuno. Punti riferiti al nuovo sistema di licenze di pesca a punti introdotto nel 2012 e il cui scopo è quello di scoraggiare la commissione di infrazioni e quindi garantire un maggior rispetto delle regole (sistema, quest’ultimo, che ha introdotto, a seconda dei punti di penalità assegnati, l’istituto della sospensione della licenza di pesca, delle funzioni di comandante e, nei casi più gravi, la revoca definitiva della licenza). I militari, dopo aver comunicato alla competente Autorità Giudiziaria il sequestro effettuato, hanno richiesto l’intervento del personale dell’ “ASP di Crotone – Dipartimento di Prevenzione” che ne ha certificato la destinabilità al consumo umano. Il prodotto ittico è stato pertanto devoluto in beneficienza a diversi istituti caritatevoli della città di Crotone. E’ utile evidenziare, soprattutto per quanto riguarda il consumatore finale, che tale tipologia di pesca, poco selettiva e finalizzata alla cattura di esemplari ancora allo stadio giovanile, produce conseguenze negative sul ripopolamento ittico dei mari e risulta, all’attualità, completamente vietata dalla vigente normativa che sanziona non soltanto la cattura ma anche il semplice trasporto e la detenzione di specie ittiche sottomisura.

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