SENTENZA STORICA DELLA CASSAZIONE: LE RETTE DELLE RSA PER I MALATI DI ALZHEIMER SARANNO A CARICO DEL SSN

Antonio Loiacono

Una recente decisione della Corte di Cassazione potrebbe rappresentare una svolta epocale per le famiglie di migliaia di malati di Alzheimer in Italia. La Suprema Corte ha stabilito che le spese per il ricovero in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) di persone affette da questa grave patologia neurodegenerativa devono essere interamente coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sollevando così i familiari da costi spesso insostenibili.

La vicenda che ha portato a questa storica sentenza ha avuto inizio nel 2016, quando Marco Gaito, un cittadino milanese, ha intrapreso una battaglia legale per ottenere la copertura totale delle spese di ricovero della madre, affetta da Alzheimer, nella struttura “Casa per Coniugi” di Milano. Dopo la morte della donna, l’uomo si è visto recapitare un decreto ingiuntivo che gli imponeva di pagare oltre 22.000 euro di rette non versate.

Inizialmente, sia il Tribunale di Milano che la Corte di Appello avevano respinto la sua richiesta, stabilendo che il 50% delle spese dovesse essere a carico della famiglia. Tuttavia, la Cassazione ha ribaltato questa decisione, sancendo che l’intero costo delle cure e dell’assistenza in RSA per i malati di Alzheimer deve essere coperto dal SSN, senza alcun onere per i pazienti o i loro familiari.

Secondo la sentenza, nei casi di patologie gravi e degenerative come l’Alzheimer, le prestazioni sanitarie e assistenziali sono strettamente legate e non possono essere separate. Questo significa che il ricovero in RSA non deve essere considerato un servizio a pagamento per le famiglie, ma una necessità medica garantita dallo Stato.

La decisione della Cassazione segue un principio già affermato in precedenti sentenze, secondo cui la tutela della salute è un diritto fondamentale, sancito dalla Costituzione, e non può essere subordinato alla capacità economica delle famiglie.

Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo su migliaia di famiglie italiane, molte delle quali si trovano in difficoltà economiche a causa delle spese elevate per l’assistenza ai propri cari malati. Attualmente, i costi per una RSA possono arrivare a diverse migliaia di euro al mese, una cifra che non tutte le famiglie possono permettersi.

La decisione della Cassazione apre anche la strada a possibili ricorsi da parte di coloro che, negli anni, hanno sostenuto spese simili ed ora potrebbero chiedere il rimborso. Inoltre, rafforza la necessità di rivedere il sistema di assistenza per i malati di Alzheimer in Italia, garantendo cure adeguate senza che il peso economico ricada sulle famiglie.

La sentenza della Cassazione non è solo un riconoscimento giuridico, ma anche un passo avanti in termini di giustizia sociale. Ribadisce il principio che la salute è un diritto universale e che lo Stato deve farsi carico delle cure per le persone più fragili.

Ora, resta da vedere come verrà applicata questa decisione a livello nazionale e se porterà ad un cambiamento strutturale nel sistema di assistenza ai malati di Alzheimer. Per molte famiglie, però, rappresenta già una vittoria importante ed un segnale di speranza per il futuro.

 

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