Scarsa attuazione delle Leggi sull’Essenziale nelle Assistenze in Calabria

Emergono dati preoccupanti!

»Antonio Loiacono

La Calabria si trova di fronte a una difficile realtà nell’ambito della fornitura dei servizi sanitari essenziali ai suoi cittadini, secondo quanto emerge da un’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe.

I dati rivelano che nel decennio 2010-2019, la regione è riuscita ad adempiere solamente al 59,9% dei suoi obblighi previsti dalla Legge sull’Essenziale nelle Assistenze (LEA), contro una media nazionale del 75,7%. Questo significa che circa il 40,1% delle risorse allocate non ha prodotto servizi per i cittadini, rappresentando una grave lacuna nel sistema sanitario regionale.

Il report della Fondazione Gimbe, intitolato “L’autonomia differenziata in sanità”, è stato concepito per valutare le criticità del disegno di legge Calderoli e analizzare le possibili ripercussioni sul Servizio Sanitario Nazionale derivanti dalle maggiori autonomie richieste dalle regioni in tema di tutela della salute. I dati raccolti nel 2020 mostrano un punteggio totale degli adempimenti della regione Calabria pari a 129,4, su un massimo di 300 punti. Questo punteggio collocava la Calabria all’ultimo posto tra le regioni e province autonome, risultando inadempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG). Le aree in cui la regione ha ottenuto punteggi particolarmente bassi sono la prevenzione, l’assistenza distrettuale e quella ospedaliera. La situazione non è migliorata nel 2021, con un punteggio totale degli adempimenti pari a 160, ancora insufficiente e tale da posizionare la Calabria al penultimo posto tra le regioni e province autonome. Anche in questo caso, la regione è risultata inadempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia in tutte e tre le aree monitorate.

Ulteriori dati allarmanti emergono dall’analisi della mobilità sanitaria nel periodo 2010-2021, con un saldo negativo di oltre 2,9 miliardi di euro accumulato dalla regione. Questo indica una significativa spesa per servizi sanitari al di fuori della Calabria, evidenziando una mancanza di adeguate risorse e capacità nel sistema sanitario regionale.

Si sottolinea, inoltre, che il raggiungimento degli obiettivi della Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è fortemente legato alle performances della regione Calabria. In particolare, per raggiungere il target del 2026 di assistere almeno il 10% della popolazione over 65 in Adi (Assistenza Domiciliare Integrata), la regione deve aumentare significativamente il numero di pazienti assistiti. La densità infermieristica, poi, risulta essere inferiore alla media nazionale, indicando un ulteriore aspetto di criticità nel sistema sanitario calabrese, che potrebbe compromettere ulteriormente la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari offerti ai cittadini. Si segnala, infine, che nel 2022 l’aspettativa di vita, alla nascita, nella regione, è stata inferiore alla media nazionale attestandosi a 81,7 anni rispetto a 82,6 anni dell’Italia nel suo complesso.

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