RIFIUTI E CENTRALI, SERVONO SCELTE RESPONSABILI

RIFIUTI E CENTRALI, SERVONO SCELTE RESPONSABILI OTTO TORRI: MA QUALE VOCAZIONE TURISTICA E AGRICOLA? LO GIUDICE: VERIFICHE SI’, IPOCRISIA NO ROSSANO (CS), Lunedì 15 Novembre 2010 – Sul governo dei rifiuti e sulle opzioni connesse al piano energetico regionale servono scelte sobrie e depurate da ogni ipocrisia. A partire dalla plateale ipocrisia nascosta dietro la difesa di una presunta e sempre invocata vocazione turistica e agricola regionale che, nei fatti, non esiste perché distrutta nei decenni dalla violenza diffusa contro territori, paesaggi, risorse, tenuta idrogeologica, mare, coste e montagna calabresi. Da parte di tutti. Impunemente. È quanto dichiara e sostiene, per Otto Torri sullo Jonio, l’Avv. Edoardo LO GIUDICE. DICHIARAZIONE DELL’AVV. EDOARDO LO GIUDICE «La Calabria è seconda, dietro solo alla Sicilia, per le frodi agricole con i fondi comunitari. A sancirlo la relazione della Corte dei Conti per gli anni dal 2003 al 2009. Complessivamente sono stati registrati 126 illeciti nell’ambito del programma “Feoga” che riguarda investimenti finanziati con i fondi dell’Unione Europea; in questi sei anni, l’importo complessivo di fondi indebitamente percepiti è di oltre 30 milioni di euro. A ciò si aggiungono le numerose, gravi e diffuse truffe ai danni dell’INPS sui falsi braccianti agricoli (basta fare riferimento alla vicenda che ha interessato Rossano e la Sibaritide qualche mese fa). Le fattispecie concrete più ricorrenti si caratterizzano per la presenza di aziende che impiegano operai su terreni inconsistenti rispetto al numero di lavoratori e di giornate denunciate oppure per la simulazione di rapporti lavorativi fittizi o di aziende cosiddette fantasma. Eppure nonostante la realtà sopra riportata s’invoca spesso da più parti la “vocazione agricolo-turistica” della Calabria, senza dimenticare la pesca! La si invoca, la vocazione, di recente rispetto ad ipotesi di progetti riguardanti la gestione industriale e responsabile dei rifiuti nei territori o le ipotesi di riconversione (ad esempio a carbone) di siti energetici esistenti. Siamo fermamente convinti che tali progetti, tutti, prima di una loro esecuzione/implementazione, richiedano una attenta attività di analisi e verifiche da parte di esperti e di concerto con le amministrazioni locali. Sono in gioco, infatti, la tutela della salute e dell’ambiente. Ma francamente, al di là di ipocrisie e facili strumentalizzazioni, non accettiamo l’argomento della “vocazione”. Non la accettiamo da parte di quanti (cittadini, imprenditori, istituzioni) hanno praticamente distrutto questa regione, cementificando nei fiumi, sulle spiagge, nei Parchi, allestendo discariche abusive nei torrenti e nelle campagne, oltre all’assenza di depuratori degni di questa funzione. Purtroppo non si hanno i titoli né le competenze per sostenere argomenti del genere; guardando alla realtà dei fatti, la vocazione principale di questa regione sembra essere quella all’illegalità. La pianificazione turistico-agricola è un’operazione molto complessa che deve tener conto dei differenti fattori che influenzano l’avvenire di questo settore (economia, demografia, tecnologia) e della sua interazione con gli altri ambiti economici e sociali (trasporti, salute, costruzioni). Tali concetti sono totalmente sconosciuti ai calabresi. Si hanno sempre bene in mente le parole del Premier Zapatero a margine della presentazione nel 2008 del Piano del Turismo Spagnolo Orizzonte 2020: “Nell’implementazione del Piano dobbiamo guardare all’Italia, nel senso di non imitare gli errori di un Paese che aveva enormi potenzialità e non le ha sfruttate”.

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