questione ospedale: Il gruppo ” Le Lampare” Creare fin da subito una piattaforma politica di lotta

Il gruppo ” Le Lampare” a questo punto, dopo che il TAR ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Cariati, inerente la presentazione del nuovo Atto Aziendale, chiede che si proceda in queste due direzioni: – Creare fin da subito una piattaforma politica di lotta, prevedendo varie fasi ( sit-in, manifestazioni, gesti eclatanti ecc) e preventivando come ultima fase la possibilità di dimissioni da parte di tutti coloro che ricoprono incarichi politici, incarichi istituzionali e amministrativi. In una situazione di tale tensione è doveroso da parte di chi rappresenta lo Stato far capire allo stato che qui non è possibile più amministrare poichè si è fuori dalle garanzie costituzionali. (art 32 Cost: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. ) -Creare un GRUPPO DI STUDIO che sia in grado di proporre un piano emergenziale ed uno per il lungo periodo da contrappore al piano che la Giunta Regione sta mettendo in atto.Noi abbiamo le nostre proposte che vogliamo discutere. Per il centro studi è necessaria assolutamente la presenza di esperti del settore,a tal proposito abbiamo la fortuna di avere sul territorio il dottor Cosentino e il Dotto Urso che di recente,di nuovo,hanno pubblicamente esposto quali saranno i danni che dovrà subire il territorio con la realizzazione del piano Scoppelliti. Prendendo spunto da quanto affermato dal nostro recente articolo: CITAZIONE ARTICOLO Il gruppo “Le Lampare”, in questo scenario paradossale chiede: – La fine del commissariamento all’emergenza sanitaria: in nome dell’emergenza, il commissario assume dei poteri speciali in un sistema non legale, visto che i LEA non sono affatto rispettati – Auspichiamo una politica sanitaria sul territorio, che si articoli secondo i criteri di prevenzione, formazione, integrazione e coordinazione di un’offerta sanitaria SOSTENIBILE. – Prevenzione con l’istituzione di un centro di osservazione epidemiologico che studi in prevalenza le patologie presenti sul territorio. – Formazione degli operatori sanitari, dai medici di base agli infermieri specializzati e non. – Integrazione: avvio e attuazione di una politica sanitaria di territorio con sistemi moderni di cooperazione; integrazione delle offerte sanitarie dei vari centri della rete ospedaliera che operino in maniera complementare tra loro, con strumenti all’avanguardia, in modo da dare risposte rapide alle esigenze sanitarie dei cittadini contribuenti. Un’ azienda sanitaria calabrese moderna, capace di competere con l’offerta sanitaria di altre Regioni. Per il nostro nosocomio chiediamo una riconversione sostenibile, quindi una politica sanitaria di territorio per la cura di determinate patologie che richiedono il soggiorno in posti con caratteristiche ambientali come il nostro, coniugando servizio sanitario e proposta turistica.

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