Quando si dice che la Calabria ionica sta dietro: appello al Presidente della Repubblica.

Le comunità di Scala Coeli e Terravecchia sono caratterizzate da una nota criticità che ormai si imbatte da molti anni sulle due piccole realtà calabresi

Gentile Presidente Mattarella,
anche nel suo ultimo intervento all’Assemblea nazionale dell’ANCI, che si è tenuta lo scorso fine settimana a Parma, non ha mancato di fare un passaggio saliente su quanto sia importante il rilancio delle aree interne del nostro Paese. Si è soffermato in particolare modo sul fatto che “le ridotte opportunità nelle aree interne, configurano un indebolimento dei diritti di cittadinanza”. Infatti, proprio su questo punto vorrei che si soffermasse un attimo la sua sapiente attenzione, circa quanto le sto per segnalare. Scala Coeli e Terravecchia sono due dei tantissimi micro Comuni di cui è  formata la nostra Penisola. Siamo nel basso ionio cosentino, affacciati sul Comune più grande che è Cariati. Paesi che non si devono conoscere per non esserne attratti. Io per fortuna li ho scoperti da un po’ di anni e quando riesco volentieri ci trascorro qualche ora di libertà. Sono di conseguenza affascinato dai tratti di storia, cultura e paesaggio che arricchiscono e rafforzano l’identità territoriale. 

Le comunità di Scala Coeli e Terravecchia sono caratterizzate da una nota criticità che ormai si imbatte da molti anni sulle due piccole realtà calabresi. Si tratta di una inefficienza infrastrutturale viaria che interessa la SP260 (ex SS108 Ter) che collegava il territorio di Scala Coeli con Terravecchia. La strada provinciale risulta interdetta al traffico veicolare dal lontano 14 aprile 2006 con ordinanza nr. 34926 da più di 15 anni a causa di più frane comprese tra il Km 44+950 ed il Km 49 circa. Sono trascorsi diversi anni, più di un quindicennio, ed il triste spettacolo continua a restare, se non peggiorando, sotto gli occhi di tutti. È chiaro che la vicenda crea enormi disagi all’agricoltura, all’economia ed alla vivibilità delle due comunità. Tengo a sottolinearle che la strada in questione è sempre stata un’importante arteria di comunicazione, un tempo percorsa anche dai mezzi di trasporto pubblico, lavoratoti e cittadini bisognosi di cure.

Sembra che in passato siano stati presentati anche ben due progetti di ripristino: uno di 20 milioni di euro per il tratto (Scala Coeli – Terravecchia) ed un altro di un milione e mezzo per il tratto (Terravecchia – Cariati), da allora tutto tace, anzi l’arteria stradale è stata sempre più abbandonata ed è quasi impraticabile anche a proprio rischio e pericolo. Mi appello da appassionato e studioso delle piccole comunità alla sua sempre puntuale sensibilità, affinché possa dall’alto della sua autorevolezza comprendere quando, a distanza di un quindicennio, si possa fare nell’interesse generale delle popolazioni delle due micro comunità, dando così valore e dignità alle persone che caparbiamente hanno scelto di vivere questi luoghi, che possono anche alimentare quel famoso turismo lento e sostenibile del quale tutti si riempiono la bocca, ma che nessuno prova a “costruire” in modo concreto. 

Con viva cordialità 

Nicola Campoli 

Foro di Nicola Abruzzese

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