Pulire le città subito ma difendendo il futuro dei nostri figli.

Nella giornata di ieri abbiamo comunicato alla cittadinanza la verità sull’emergenza rifiuti attuale che è stata causata dall’incapacità della Giunta Regionale, ed in particolare di Scopelliti e Pugliano, nel trovare soluzioni condivise per superare l’emergenza e mettere in piedi un ciclo dei rifiuti decente e funzionale. Il presidio di Bucita sta protestando da più di due settimane contro l’ultimo provvedimento indecente della Regione Calabria, cioè l’ipotesi di spendere 100 milioni di euro all’anno per esportare i rifiuti all’estero e far passare 750 tonnellate al giorno da Rossano e Corigliano, una ipotesi che non permetteremo mai, con ogni mezzo: civile, sociale, legale. La situazione di emergenza sanitaria per le città calabresi è già drammatica, per queste ragioni, dopo essere stati informati della destinazione finale dei rifiuti quindi del fatto che al momento non saranno aperte altre discariche illegali e pericolose per la salute pubblica, non solo annunciamo pubblicamente che permetteremo le operazioni di trasferimento utili a pulire le strade, ma chiediamo che le operazioni avvengano nel più breve tempo possibile. La nostra collaborazione però deve segnare un punto finale alla illegalità diffusa, alla corruzione ed alla influenza ‘ndranghetista nel ciclo dei rifiuti calabrese. Per queste ragioni, appreso della inaffidabilità documentata degli enti regionali, abbiamo richiesto ed ottenuto incontri con le autorità governative a cui sottoporre questioni gravissime e situazioni di pericolo per la salute pubblica, situazioni per cui pretenderemo interventi immediati. Ripuliamo le città ora, ma senza mettere la polvere sotto il tappeto: smettiamo di far pagare ai nostri figli le conseguenze drammatiche della collusione e del sistema ignobile che regge il ciclo dei rifiuti calabrese, un sistema che continua volontariamente a non attuare sistemi virtuosi basati sulla raccolta differenziata ed il riciclo che, con la densità abitativa calabrese, produrrebbero risultati eccezionali sia per la salute sia per l’economia dei territori. In ogni caso, preso atto del mancato ritiro del bando regionale per lo smaltimento di rifiuti all’estero, annunciamo che il presidio non verrà smantellato, che il blocco dei mezzi ripartirà non appena la situazione per le strade sarà tornata accettabile e che nella prossima settimana saranno messe in atto altre e più forti forme di dissenso. I territori continuano ad assumersi le proprie responsabilità, la Regione Calabria, vergognosamente, no. — Riportiamo dal primo comunicato: “Ricordiamo che il bando in questione spende 90 mln di euro di soldi pubblici in un anno, che tale bando prevede che 750 tonnellate al giorno possano essere conferite a Bucita laddove già conferiscono 36 comuni del comprensorio e laddove ci sono già due discariche di cui una, sempre di proprietà della regione, sequestrata per disastro ambientale. Non solo: tale bando prevede che tutti i rifiuti tal quale della provincia di Cosenza possano finire nel porto di Corigliano Calabro, assuefacendo le infrastrutture già carenti di quest’area, facendo diventare la sibaritide una enorme stazione di trattamento rifiuti. I cittadini non si muoveranno da qui finché la regione non avrà ritirato il bando. “ Comitato in Difesa di Bucita e del Territorio

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