PASSEGGIANDO ROSSANO: STORIA, IMMAGINI, POESIA, CUCINA E MUSICA

Il desiderio di conoscere gli avvenimenti del passato è un sentimento sentito dall’uomo per soddisfare la voglia di ritrovarsi nel presente, ecco perché ricorre spesso alla storia in quanto è la via principale del sapere e del conoscere. E’ la storia il testimone del tempo che scorre e che fa da tramite tra il passato e il presente, lo fa attraverso i fatti, gli avvenimenti, le immagini, le tradizioni e la cultura.

Viviamo in un’epoca nella quale tutto scorre velocemente e nel quale non ci si ferma a riflettere né a vedere ed apprezzare le cose che ci circondano, ma per fortuna esistono sul territorio associazioni che lavorano per fare in modo che le nuove generazioni conoscano il passato e riflettano sull’esistente e sul futuro.
Con tale obiettivo la presidentessa della FIDAPA di Rossano, d.ssa Giuseppina Santagata, ha organizzato un convegno presso l’Istituto IIS E. Maiorana per fare conoscere ai giovani studenti (e docenti) il centro storico di Rossano e di altri posti che forse non hanno mai visitato.
Introducendo lavori del convegno la presidentessa Santagata ha detto che “Conoscere il proprio paese, esplorare i luoghi noti e non, conoscerne la storia partendo dai monumenti e dai palazzi, conoscere le tradizioni, esplorare i suoi aspetti, è necessario per poterlo amare e per sensibilizzarci alla sua cura”.
Il prof. Francesco Filareto ha parlato della storia di Rossano, città fondata dagli Enotri su una collina originariamente chiamata “Ruskia” o “Rusckianè; un centro agricolo che in seguito è diventato porto di Sibari ed ha origine alla civiltà del mare. Il primo nucleo di Rossano storica fu creato dai Romani nel 193 a.c. intorno all’attuale ex ospedale e prese il nome di “Roscianum”, con l’obiettivo di controllare i monti della Sila e la Piana di Sibari. Il periodo più importante vissuto da Rossano fu quello quando arrivarono gli Ostrogoti ed i Bizantini, da questi ultimi la città prese l’appellativo di “Rossano la Bizantina” e fu il centro urbano più importante della Calabria e capitale dei possedimenti bizantini in Italia. Rossano ha dato i natali a San Nilo, a San Bartolomeo e a Santa Teodora oltre che a quattro. I monaci che trascrivevano a mano testi greci e romani crearono tanti monasteri. Dopo il 1059 i Normanni cercarono di conquistare la città ma Rossano resistette agli attacchi, mentre nel frattempo veniva costruita Corigliano. Dopo la fine dell’età bizantina Rossano comincia a perdere il ruolo di “protagonista”, anche se ha continuato a svilupparsi con la costruzione di palazzi, di chiese e di monasteri. Nel 2018 la città si è fusa con la vicina Corigliano ed insieme sono diventati la terza città della Calabria per popolazione e la prima per potenzialità ed estensione del territorio.
Con la proiezione di 30 immagini, il prof. Mario Massoni ha fatto alcune riflessioni sui simboli della città, sia laici come la torre dell’orologio costruita nel 1838-39 (ed) i 130 palazzi e le grotte e sia sacri come la cattedrale, il codice, la madonna della Achiropita, la chiesa di San Bennardino, del Patire, i mosaici dell’Abazia araba-normanna .
Il prof. Pietro Bloise, docente dell’istituto professionale alberghiero, ha esaltato la cucina povera e ricordato ai presenti che Rossano è conosciuta nel mondo per la liquirizia, l’olio e gli agrumi, prodotti tipici locali dei quali i suoi alunni hanno offerto un assaggio a base di fagioli alla pignata, sardella, “scoratelli”, tagliatelle e ceci, baccalà alla rossanese.
La coordinatrice dei lavori è stata la prof.ssa Pina De Martino che ha esaltato di volta in volta aspetti riferiti dai relatori (dei vari interventi) ed ha riferito altresì che nella scuola da lei diretta si coltivano in generale le piante di olivo ma vi è anche una pianta che produce oliva bianca chiamata “leucolea”, una antica varietà dalla quale si ricava un olio delicato
Ad allietare la serata, declamazione di poesie da parte della prof.ssa Anna Zagarese ed intermezzi musicali che hanno visto protagonisti i maestri Alfredo Fontanella e Pino Salerno i quali hanno suonato e cantato pezzi antichi, come “serenata russanisa” del 1923 e “scusa Rossano, città del mio cuore” del 1951.

F.to Enrico Iemboli

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