il Tribunale a seguito di riesame proposto dal collegio difensivo composto anche dall’avv. penalista Raffaele Meles, del Foro di Castrovillari, ha accolto le tesi della difesa, annullando l’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal GIP di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, con la quale era stato disposto l’arresto del pluripregiudicato cirotano accusato di associazione per delinquere di stampo ndranghetistico.
All’uomo veniva contestato di essere uno degli organizzatori del sodalizio criminale. Secondo l’accusa, tale operazione sarebbe scaturita da una più vasta, portata a termine nel 2018 e conosciuta con il nome di “Stige” che aveva portato in carcere quasi duecento persone – secondo l’accusa – affiliati al potente locale di ndrangheta denominato Farao-Marincola con interessi illeciti in diverse zone d’Italia ed anche all’estero. Dopo l’arresto del super boss Silvio Farao, avvenuto proprio nel comune di Cariati e dopo l’operazione Stige, la cosca – secondo la tesi accusatoria – si sarebbe nuovamente riorganizzata tanto che gli odierni indagati avrebbero continuato secondo la metodologia intimidatoria a perpetrare reati di natura estorsiva, di spaccio di stupefacenti, nonché di delitti contro la vita e l’incolumità pubblica che, hanno indotto il GIP di Catanzaro a disporre la misura in carcere eseguita il 16/02/2023; misura totalmente annullata dal Tribunale del Riesame che ha posto definitivamente l’indagato in libertà dopo appena venti giorni di reclusione.
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