Nella Sala Nova della Provincia di Cosenza l’incontro “TESI RIFORMISTE”. Due cariatesi in rappresentanza del basso ionio cosentino.

Si è svolto stamani sabato 29 Giugno 2019 alle Ore 10.00 nella Sala Nova della Provincia di Cosenza l’incontro “TESI RIFORMISTE” organizzato dalle Associazioni Regionali Laboratorio Riformista, Ricostituenti, E’ Tempo di reagire, Controcorrente.

All’importante appuntamento per il basso Jonio Cosentino sono intervenuti Antonio Formaro con la Tesi : Un’Alternativa Riformista per la Calabria ed il Presidente del Consiglio Comunale di Cariati (CS) Antonio Arcuri con la Tesi: Libera partecipazione in libero riformismo.
Tra gli altri interventi da notare la presenza di Cesare Marini, Giacomo Mancini, Federica Roccisano, Benedetto Di Iacovo, Pietro Midaglia, Bianca Rende, Walter Maccari, Francesco Meringolo, Angelo Bruno e tanti altri rappresentanti Calabresi.

 


Libera partecipazione in libero riformismo.
L’intervento di Antonio Arcuri
Presidente Consiglio Comunale di Cariati

Qualunque proposta programmatica riformista non può che affrontare in maniera idonea il tema dell’organizzazione di partito e della sua capacità di organizzare il consenso democratico sul territorio, rischiando altrimenti di non riuscire a riposizionare la Sinistra Riformista in posizioni utili per guida del governo Nazionale e Regionale .
La gestione “classica” delle sezioni di partito, relegate nella maggior parte dei casi ad un gestione burocratica di pacchetti di tessere, sempre meno rappresentative del relativo elettorato, significherebbe continuare ad indebolire la proposta politica progressista.
Nelle organizzazioni partitiche di sinistra non è più procrastinabile la scelta di superare lo schema classico dell’organizzazione basata sui circoli locali , unici per ogni centro urbano, che nella quasi totalità dei casi rappresentano gruppi di gestione che s’ impermeabilizzano ad ogni contributo esterno, sia in termini di idee che di uomini.
La gestione delle sezioni e quindi dei partiti non può essere più affidata, in questo momento storico, alla logica delle tessere elettorali , ma deve obbligatoriamente aprirsi a nuovi contributi ,recuperando le tante risorse riformiste che si sono allontanate e tracciando una nuova MISSION POLITICA in cui trovino piena agibilità le nuove generazioni e le donne.
L’Obiettivo primario di rafforzare il consenso su base nazionale non può prescindere dalla necessità di mettere definitivamente da parte le regole che negli ultimi anni hanno esclusivamente preservato le logiche e gli interessi dei piccoli “centri di potere”.
In coerenza con la Legge Elettorale che prevede il maggioritario secco nei comuni fino a 15.000 abitanti, fino alla stessa soglia(15.000 abitanti) andrebbe resa libera la possibilità di aprire circoli e/o associazioni che facciano riferimento all’Organizzazione Partitica Nazionale.La prima misura, dunque, dovrebbe essere quella di abolire nei piccoli centri il MONOPOLIO delle SEZIONI , che ad oggi hanno indebolito nelle fondamenta la capacità di aggregazione e di raccolta del consenso libero, lasciando ad ogni circolo la possibilità di aderire liberamente a Liste civiche e consentendo l’uso del simbolo di partito nelle competizioni locali solo nei casi in cui vi sia piena condivisione delle scelte ad opera di TUTTI i circoli riconosciuti nella realtà d’interesse.
Questo significherebbe pure adottare procedure di tesseramento realmente libere e trasparenti, a partire dai piccoli comuni che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema degli Enti Locali. Solo il tesseramento libero può mitigare la conflittualità nei piccoli territori, che provoca continui scontri e di conseguenza induce alla fuga verso altre proposte politiche che promettono maggiore partecipazione e coinvolgimento.
Oggi, dunque, occorre uscire dalla logica della “GESTIONE” burocratica del Partito e delle Sezioni, per aprirsi a nuove forme di partecipazione e di confronto, ricordando che, ormai, la strada verso il precipizio è breve. L’obiettivo comune dev’essere quello di rendere libera l’adesione ad un progetto nazionale per un’Alternativa Riformista, attraverso la capillarizzazione nel territorio di più realtà associative, che, pur riconoscendosi nei valori nazionali,siano poi liberi di effettuare le scelte locali (a partire da quelle sui gruppi dirigenti), senza essere condizionati da “logiche di partito”, che ignorano il confronto sulle idee , sui programmi e mortificano l’impegno di tanti validi militanti.
Ci sono anche eclatanti esempi locali che rafforzano la necessità di avere coraggio , basta pensare realtà della nostra provincia come Cariati , Rossano-Corigliano ed altre, in cui sindaci di sinistra, candidati di Liste civiche , in contrapposizione a schieramenti unitari di tutte le realtà partitiche ,hanno raggiunto consensi di circa il 70%.
Naturalmente una “Nuova Partecipazione” non potrà esaurirsi con questa mia Proposta/TESI di riorganizzazione della base dei partiti di sinistra , ma dovrà necessariamente guardare ai nuovi strumenti di relazioni sociali , alle donne ed alle scuole .
Se le organizzazioni partitiche di sinistra avranno il coraggio di “liberalizzare la partecipazione” e quindi il consenso , forse potremo tutt’insieme lavorare per riequilibrare questo pericoloso spostamento verso una politica SOVRANISTA e POPULISTA .
Diversamente credo che tutti noi uomini di buona volontà , resteremo delegati a testimonianza di un Riformismo che poteva essere e che non sarà, continuando nell’impegno nelle Istituzioni delle nostre Comunità grazie al consenso dell’elettorato di sinistra ,ma senza il sostegno delle organizzazioni partitiche che alla Sinistra si richiamano.

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