Nella cittadina di Cariati si è svolta, nella giornata di ieri 23 maggio, una giornata di ferma protesta dei lavoratori LSU ed LPU

Nella cittadina di Cariati si è svolta, nella giornata di ieri 23 maggio, una giornata di ferma protesta dei lavoratori LSU ed LPU, indetta dalla triade CGIL, CISL e UIL in tutti i comuni calabresi, per il mancato processo di stabilizzazione nella Regione Calabria. Altra giornata di lotta è prevista per l’otto giugno a Catanzaro presso la sede della Regione Calabria, che vedrà tutti i lavoratori LSU ed LPU uniti nella protesta contro la Giunta Regionale, nel fermo intento di porre fine allo scempio del precariato calabrese. I lavoratori LSU ed LPU, 23 in tutto, che occupano posti diversi in tutti i settori dell’attività comunale si sono portati davanti all’ingresso di Palazzo Venneri, sede del Comune, inscenando una civile e corretta protesta, al suono di tamburi e fischietti. Gli uffici comunali hanno perciò risentito pesantemente della giornata di lotta, in quanto l’assenza di questi lavoratori dai loro servizi, quali ufficio tecnico, area segreteria, URP, catasto, comando dei vigili, scuole, servizio sugli scuolabus, ha paralizzato di fatto tutta l’attività lavorativa, con conseguenti disservizi per l’intera cittadinanza. Gli scioperanti, per tramite della loro collega Filomena Grasso, delegata CISL, chiedono con forza di avere risposte concrete circa la fine del loro precariato che a Cariati esiste da ben 14 anni. “Basta con le false promesse, ci ha dichiarato la delegata CISL; siamo stanchi di lavorare senza diritti e senza alcuna prospettiva. Basta anche con il lavoro nero dello stato legalizzato. Dopo 14 anni di sfruttamento negli Enti utilizzatori la nostra maggiore paura è quella di rimanere senza un futuro per noi tutti, per le nostre famiglie e senza contributi previdenziali”. Sullo sciopero abbiamo sentito il primo cittadino. “E’ un problema, purtroppo puntualizza Filippo Sero, che si trascina irrisolto da anni e che per effetto anche della crisi contingente diventa sempre di più difficile soluzione. Peraltro il comparto dei LSU ed LPU costituisce uno specifico precariato nel più ampio settore del precariato nazionale. Si deve ricordare, prosegue il primo cittadino, che la stabilizzazione passa prima da un impegno concreto della Regione o del Governo centrale. Sino ad oggi oltre a dei bandi di finanziamento, rivelatisi inconsistenti, non si è registrato alcuna utile iniziativa. Speriamo che, pur nelle difficoltà causate dalla crisi finanziaria, si possa trovare un percorso risolutivo, che dia al Comune la possibilità di continuare a fruire delle esperienze e delle competenze di questi lavoratori, per dar loro la serenità, conclude il sindaco, di una maggiore sicurezza sul piano lavorativo e non da ultimo sul piano strettamente economico”.

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