MONDIALMANIA – QUARTA GIORNATA: “CONTINUANO SORPRESE E CONFERME”

DI MARCO TOCCAFONDI BARNI

Un’ altra sorpresa: la Germania perde col Giappone. Una partita iconica, a dir poco, che spiega al meglio cosa sono i mondiali: il torneo più affascinante del gioco più bello e popolare del mondo. Sì, perché una delle grandi favorite replica, certamente non nel gioco ma nel risultato, ciò che ha combinato ieri  l’Argentina, le 2 nazionali della finalissima di Rio de Janeiro nel 2014.

Marocco – Croazia = 0 -0

– L’ equilibrio è la cifra di questa partita, tra i vicecampioni del mondo e il Marocco. Chi ne è uscito meglio  lo si intuiva anche dalle facce dei rispettivi tifosi a fine gara: tristi e quasi in lacrime i croati, felici come se avessero vinto i marocchini.

Ma è giusto così, perché entrambe le nazionali hanno parecchi calciatori di grande livello tra le loro file e qualche fenomeno: il genio di Modric da una parte e quel treno di nome Hakimi nella nazionale del Maghreb. Quindi è un pareggio più che giusto, anche se i croati hanno fatto qualcosa in più. E questo ci stava, lo si sapeva. E’ stata una partita a scacchi come la leggendaria maglia/bandiera della Croazia, tanta tattica. La prima frazione di gioco è molto godibile e la qualità croata pian piano viene fuori, i ritmi elevati non hanno mai portato a chance nitide. Tra i nordafricani prova superlativa dell’ ex interista Hakimi e ottima gara del viola Amrabat. Un pari che piace forse di più ai marocchini, ma sostanzialmente giusto. Non è poco, contro i vice campioni del mondo in carica. Tutto rimandato al prossimo turno.

Germania Giappone 1-2 (33° I. Gündogan (R), 75° Ritsu Doan, 83° T. Asano)

– Un’ icona più che una partita, perché c’è tutto il senso di un mondiale e soprattutto della bellezza del calcio, dello sport e della libertà in Germania – Giappone. Passerà alla storia la foto della nazionale tedesca che mima il bavaglio a favore dei diritti. Partenza a razzo per i tedeschi, che affrontano i rivali al meglio per quasi 75 minuti, fino al pareggio giapponese. La Germania merita il raddoppio più volte e gioca sprecando troppo. Del resto si affrontano le 2 collettività più capaci del mondo; non a caso l’egemone Usa nel corso del ‘900 si è giocato ben 2 guerre mondiali e una guerra fredda per calmierare e annettere i tedeschi, nel contempo sganciando le uniche due atomiche atomiche della storia sul Giappone. La Germania la sblocca presto grazie a un rigore di Gundogan, ma il Giappone, mai domo, negli ultimi 15/20 minuti la fa grossa: dapprima impegna Neuer, che fa una parata al limite del credibile, a conferma di chi sostiene che schierare un portiere del genere è concorrenza sleale. Ma nemmeno un super eroe come lui puo’ nulla sull’ uno – due nipponico che stende i tedeschi, perdenti come  4 anni fa in Russia, all’ esordio. Da notare anche un talento incredibile tra i tedeschi, un ennesimo frutto amaro dell’ abbaglio Brexit: Jamal Musiala. Sembra esseere un potenziale Mbappé. Insieme alla madre “scappò” da Londra tornando in Germania, per decisione materna, quando il Regno Unito scelse Brexit. Nel 2016 Jamal era un bambino di 13 anni (oggi ne ha appena 19), quindi invece che in uno dei tanti Top Club londinesi cresce in Germania, che per calciatori simili vuol solo dire Bayern Monaco. La Germania, nonostante la sorprendente sconfitta comunque c’è, a tratti è devastante, ma domenica c’è la Spagna e quindi una gara probabilmente già decisiva in ottica qualificazione, mentre i nippo, contro la Costarica e forti di questi insperati 3 punti conquistati contro i tedeschi potrebbero già vedere gli ottavi.

Spagna – Costarica = 3 – 0 (11° D. Olmo, 21° M. Asensio, 31° F. Torres (R) 54′ F. Torres

74′ Gavi, 90′ C. Soler, 90′ + 2′ Á. Mora)

– Furie rosse, di nome e di fatto. E’ un allenamento per la Spagna, forse nemmeno quello. Alla mezz’ora la pratica Costarica è archiviata grazie a un perentorio 3-0 col quale si chiude il primo tempo. Nella ripresa la Roja dilaga e chiude i 90 minuti con un roboante 7-0. E’ inutile commentare un simile risultato, dispiace un po’ per un portiere di livello come il povero Navas, costretto a raccogliere il pallone dalla rete per ben 7 volte e in fondo anche per il Costarica, che fu capace di eliminare l’ Italia qualche edizion e fa.

Belgio – Canada = 1-0 (44° M. Batshuayi) 

– E’ un classico nel calcio: la squadra debole merita, ma alla prima occasione è quella più forte ad andare in vantaggio e alla fine vincere la partita pur senza meritare. Siamo nel banale: il massimo risultato col minimo sforzo. Dopo un primo tempo dominato dalla nazionale della foglia d’acero, veramente impeccabile, è il Belgio a trovare un vantaggio a sorpresa. Merito di un passaggio scolastico e dozzinale, quindi anche demerito della difesa canadese, con un astuto guizzo Batshuayi è bravo e lesto a sfruttare l’unica occasione dei Red devils. E’ uno a zero, anche se il Belgio era alle corde e schiacciato dalle avanzate del Canada, che tra l’altro puo’ recriminare per ben 2 rigori non concessi da un arbitro oggettivamente spesso ridicolo (una volta fischiò  la fine di una partita 2 volte), ma ha sbagliato l’unico concesso, respinto da quello che probabilmente è il miglior portiere del mondo nel parare i penalty grazie alle sue lunghe leve: Courtois. Nel secondo tempo il Canada, che mancava ai mondiali dal lontano 1986, non puo’ reggere i ritmi indiavolati e proprio contro i devils del primo tempo. I secondi 45 minuti scivolano via verso una vittoria di misura e  immeritata, ma comunque una vittoria. In un torneo corto come i mondiali questo basta e avanza.

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