MIRTO CROSIA, ESTATE CON BARRIERE: LA PEDONALIZZAZIONE H24 FA INFURIARE I BALNEARI

Lido isolato, turismo penalizzato. Protestano i gestori: “Non contestiamo il principio, ma il metodo. Così si strangola l'economia costiera

Mirto Crocia: il lungomare

Nel cuore pulsante dell’estate calabrese, esplode la protesta a Mirto Crosia, dove la recente decisione dell’Amministrazione comunale di chiudere h24 al traffico un tratto strategico del Viale Lido Centofontane ha fatto sobbalzare i titolari degli stabilimenti balneari. Dal 15 luglio al 15 settembre, per effetto di un’ordinanza comunale urgente, l’accesso veicolare tra Magna Graecia e Il Muretto sarà interdetto. L’obiettivo dichiarato: sicurezza, pedonalità e valorizzazione degli eventi estivi. Ma le ricadute sono immediate e gravi.

Non è una protesta sterile. È una richiesta di sopravvivenza”, spiega con tono esasperato uno degli operatori. “Nessuno è contrario alle isole pedonali, ma farle senza ascoltare chi vive e lavora qui ogni giorno è una scelta miope. La chiusura totale, 24 ore su 24, sta tagliando fuori una parte della costa dalla mappa turistica locale.

I dati parlano chiaro. In appena due giorni dall’avvio del provvedimento, le presenze sulle spiagge interessate si sono già ridotte sensibilmente. Famiglie che preferiscono tratti di costa raggiungibili in auto, turisti occasionali che scelgono lidi più comodi.
I clienti vogliono parcheggiare a pochi metri dall’ombrellone – ribadiscono gli esercenti – e invece oggi devono affrontare percorsi a piedi con bambini, borse, e temperature sopra i 35 gradi”.

Il risultato? Turismo di prossimità in ritirata, incassi in calo, tensione crescente tra operatori e istituzioni. Una situazione che ricorda quanto accaduto in località come Cervia, dove l’introduzione di un’isola pedonale rigida, senza coinvolgimento del tessuto economico, ha generato analoghe frizioni prima di essere rivista.

Nel frattempo, sta prendendo corpo una petizione firmata da commercianti, residenti e vacanzieri, per chiedere una modifica dell’ordinanza: apertura al traffico nelle ore diurne, chiusura solo serale.

Una proposta che – secondo gli operatori – salvaguarderebbe la sicurezza e l’atmosfera estiva, senza sacrificare l’economia del territorio.

Il Comune parla di eventi e sicurezza, ma eventi e turismo devono camminare insieme. Non si può sacrificare uno per l’altro. Nessun segnale reale di pericolo giustifica una chiusura così totale e rigida”, dichiarano in coro i firmatari.

Dal Municipio arriva una versione diversa: l’ordinanza è stata motivata da esigenze di sicurezza, fruibilità pedonale e valorizzazione del lungomare, anche in vista di manifestazioni estive e della presenza serale del mercatino. “Sono garantiti – precisano gli uffici comunali – gli accessi per i mezzi di soccorso, i disabili, e il carico-scarico, con apposita autorizzazione”.

Ma gli esercenti non si accontentano. “Deroghe inutili, i clienti non chiedono permessi. Vogliono solo godersi il mare senza complicazioni.

Il caso di Mirto non è isolato. Da Gallipoli a San Benedetto del Tronto, l’onda delle pedonalizzazioni estive divide le amministrazioni e gli operatori. Se da un lato si punta a valorizzare i centri costieri, dall’altro emerge il rischio di provvedimenti scollegati dalla realtà turistica e commerciale locale. In molte di queste città, le soluzioni migliori sono nate da tavoli tecnici partecipati, da progetti sperimentali con fasce orarie flessibili, da accordi tra enti pubblici e imprese del territorio.

A Mirto, questa fase di ascolto pare essere mancata. E ora il rischio è che, in nome di una migliore fruibilità urbana, si generi una frattura insanabile con chi, ogni estate, tiene vivo quel lungomare.

La petizione sarà protocollata nei prossimi giorni. Intanto, il malumore monta. “Non vogliamo conflitto, vogliamo essere ascoltati”, ripetono gli operatori. Ma sotto gli ombrelloni il clima è già teso.

Perché una spiaggia vuota non si riempie con le ordinanze, ma con equilibrio, buon senso e visione. E l’estate, questa volta, non aspetta!

 

 

 

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