Messaggio del Vescovo Santo Marcianò: mio sostegno alla richiesta che venga accantonata la paventata decisione di chiusura del Tribunale di Rossano.

Dott. Giuseppe D’Alitto Presidente del Tribunale di Rossano Avv. Serafino Trento Presidente dell’ordine degli Avvocati Dott. Giuseppe Antoniotti Sindaco di Rossano Avv. Vincenzo Scarcello Presidente del Consiglio Comunale di Rossano Carissimi, in occasione del consiglio comunale straordinario, aperto a tutti i sindaci del territorio e a tutte le forze della società civile che si terrà il prossimo 10 giugno, desidero esprimere la mia adesione e il mio sostegno alla richiesta che venga accantonata la paventata decisione di chiusura del Tribunale di Rossano. Il mio augurio è che tutte le forze politiche calabresi sappiano esprimere il loro impegno a difesa della legalità e della giustizia, con maggiore forza e convinzione. Nello scorso mese di maggio, all’interno dell’assemblea dei vescovi calabresi, è emersa la forte preoccupazione per la grave situazione del nostro Paese, e in particolare per i difficili problemi che la nostra Regione vive. Tutti i vescovi calabresi insieme, abbiamo voluto lanciare l’allarme per una Calabria “indebolita e umiliata dai tagli che si stanno operando da tempo nel campo della sanità, della scuola, dei trasporti ed ora anche dell’amministrazione della giustizia, con la soppressione di vari tribunali, lasciando la popolazione nell’incognita di una alternativa concreta”. Quel grido di allarme, tuttavia, non vuole dimenticare l’urgenza di attuare una politica di risanamento dei conti dello Stato che dia respiro ad un’economia in drammatica crisi. La mentalità politica clientelare e un consumismo inesausto, ci ricordava il card. Bagnasco nell’ultima assemblea dei vescovi italiani, negli ultimi decenni ha fatto leva “in misura crescente sul debito, un debito collettivo che diveniva nel frattempo sempre più straripante. Allora chi doveva vigilare, non lo fece a sufficienza”. In conseguenza di ciò, oggi i tagli alla spesa pubblica si rivelano urgenti; essi, tuttavia, non possono essere attuati in modo indiscriminato. Il progetto di chiusura di alcuni tribunali calabresi, tra cui quello di Rossano, rappresenta un messaggio devastante per una terra chiamata ad un maggiore e più incisivo impegno di lotta alla criminalità organizzata e ad ogni forma di illegalità diffusa. Il recente anniversario della morte dei giudici Falcone e Borsellino ci ha rimandato ad un periodo in cui la reazione dello Stato è stata così forte e vigorosa da indebolire sensibilmente la mafia siciliana. La stessa reazione è oggi richiesta per la Calabria e ciò a partire dal rafforzamento degli organici dei nostri tribunali, dove le lungaggini rischiano di diventare una garanzia di impunità per i criminali. E’ proprio in un tempo di crisi che bisogna promuovere un impegno coraggioso e chiaro nella lotta alla criminalità. La politica per la Calabria è chiamata ad investire nella giustizia, non chiudere i tribunali. Pertanto, voglio unire la mia voce a quella di tutti i cittadini onesti che credono in una Calabria capace di trovare una via autentica di sviluppo affrancandosi dalla schiavitù imposta dalla ndrangheta. L’azione di una giustizia efficiente è la via principale per lo sviluppo della nostra terra. Rossano, 9 giugno 2012  Santo Marcianò

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