MANDATORICCIO (CS) Giovedì 31 Maggio 2012 Non è stato messo sotto sequestro limpianto comunale di depurazione. Non ci risulta, rispetto alliniziativa riportata sulla stampa di ieri e di oggi, la citata presenza dellArpacal, le cui analisi in nostro possesso sono per altro in regola. Se vi sono delle gravi responsabilità generali, in tema di mancato collaudo di impianti di depurazione consegnati allEnte, queste dovrebbero essere individuate presso lUfficio del commissario regionale per lemergenza ambientale. E quanto dichiara lassessore allambiente Filippo MAZZA, replicando e smentendo quanto divulgato in questi giorni sulla stampa e sul web. Con lestate alle porte, visti i numeri e le presenze registrate negli ultimi due anni e considerato limpegno costante e documentato dellEsecutivo in tema di tutela dellambiente, ci si riserva aggiunge MAZZA di assumere ogni iniziativa a tutela dellimmagine della Città e dei suoi operatori turistici e commerciali. E curioso registrare, del resto, da una parte la solerzia mediatica preferita su notizie diffuse in modo errato e che danneggiano unintera comunità e le proprie attese ed esigenze di proiezione e sviluppo turistici; dallaltra, invece, lassenza di ogni notizia o di inchieste giornalistiche sullincomprensibile dilazione, da parte delle autorità competenti, rispetto alla individuazione certa della linea di demarcazione demaniale, iniziativa importante da molti punti di vista e su cui lAmministrazione Comunale ha intrapreso da anni uniniziativa forte e trasparente. Che cè sotto? si chiede lAssessore. Dalla promozione della differenziata alla sistemazione delle pompe a tutta una serie di servizi ed interventi connessi a tutela dellambiente afferma il Sindaco Angelo DONNICI questa squadra amministrativa è impegnata in prima linea, ogni giorno, con metodo e scelte anche forti che sicuramente non meritano questi scoop inutili ed infondati, deleteri da ogni punto di vista. Sono stati sequestrati, da quanto ci risultano, circa 40 metri cubi di fanghi, depositati regolarmente nelle vasche di essiccazione, non dunque limpianto di depurazione e senza alcun effetto inquinante, diretto o indiretto. Quei fanghi precisa il Primo Cittadino non erano affatto debordanti verso il mare, ma contenuti e dunque al sicuro. Piuttosto va avanti MAZZA, che intanto ribadisce piena fiducia nella ditta che gestisce limpianto le inchieste giornalistiche serie dovrebbero farsi carico di spiegare al territorio come mai questi ed altri impianti sono stati consegnati anni addietro al Comune dallUfficio del commissario per lemergenza ambientale, senza alcun collaudo. Come è stato possibile? Stiamo parlando aggiunge di impianti mai controllati. Era prevista, ad esempio, una nastro-pressa, necessaria a ridurre i volumi dei fanghi. Ma non è mai andata in funzione. Perché? si chiede lassessore allambiente. Analogo discorso andrebbe fatto per altri meccanismi sofisticati previsti allora, siamo nel 2004, destinati nelle intenzioni a migliorare la funzionalità del depuratore ma mai attivati. Ecco la notizia! Di chi sono le responsabilità? Per quel che ci riguarda conclude DONNICI vogliamo collaborare con tutte le autorità preposte. Ma va fatta chiarezza su molte cose e su responsabilità che sicuramente non ci appartengono. Una cosa è certa: non possiamo tollerare lo sciacallaggio mediatico, inutile ad ogni scopo. La Regione Calabria si preoccupi piuttosto di rendere efficienti tutti gli impianti, come il nostro, che rischiano lobsolescenza. In tal senso, noi stessi abbiamo chiesto dei finanziamenti allassessorato regionale allambiente, ovviamente senza mai avere riscontri in merito. Purtroppo, i fatti sono questi. Il resto è disinformazione. Inutile a questo territorio.
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