Donald Trump è positivo al Coronavirus, e noi gli auguriamo di guarire presto e bene. Prima di tutto per motivi umanitari: non si augura il male a nessuno, men che meno a un uomo anziano che già, a parte l’età, ha di suo evidenti problemi fisici (sovrappeso, cravatte troppo lunghe e anomalie tricologiche), psicologici (in particolare l’ipertrofia dell’ego e un incontenibile ballismo cronico), finanziari e fiscali.
Dunque lo ripeto: lunga vita a Donald Trump e anche a sua moglie.
Gli risparmio anche la battutaccia che mi verrebbe spontanea, ossia che anche lui, alla fine, ha dimostrato di avere qualcosa di positivo, e non la diffondo.
Ma che c’entrano, vi chiederete voi, Salvini e Meloni?
C’entrano, c’entrano. Anzi, ai nostri due connazionali auguro non solo lunga vita, ma anche di non presentare, mai e poi mai, nemmeno i più blandi sintomi di positività al Corona Virus.
Quando Nicola Zingaretti risultò positivo al tampone lui, buono buono e grigio grigio, ossia rimanendo sé stesso, se ne stette a casa per tutto il tempo della quarantena. Qualcuno dei suoi oppositori gli augurò una morte violenta e fra i più atroci degli spasimi, ma nessuno dei suoi fan si sognò di gridare all’attentato, al complotto, al piano segreto per eliminarlo.
Si potrà dire che la cosa è ovvia, visto che si fa fatica a pensare che qualcuno possa diventare fan di Nicola Zingaretti, tanto che pochi si accorsero della sua assenza dalla scena durante la quarantena; ma è un fatto che comunque l’affezione di cui fu vittima non suscitò particolari reazioni.
Ben altro quadro presenta invece la positività di Donald Trump: già i suoi sostenitori si sono lanciati in ardite elucubrazioni, immaginando che i perfidi social-pedo-sado-democratici si siano malignamente adoperati per sabotare la campagna elettorale del loro beniamino e magari provocarne anche la morte, in modo da far piombare gli USA in un incubo bolscevico.
Poco importa che in realtà sia stato lui a cercarsela: i complottisti troveranno sempre un ottimo (secondo loro) motivo per immaginare i più turpi scenari organizzati dal nemico per distruggere colui che secondo loro è l’unico baluardo contro il Male, il Comunismo, l’Omosessualità, l’Aborto, gli Immigrati, i Naturalisti e chi più ne ha più ne metta.
Ora immaginate cosa succederebbe se – Dio non voglia! – anche Salvini e/o Meloni si ritrovassero addosso una qualche carica virale da Covid-19: il già citato e inoffensivo Zingaretti, e con lui Giuseppe Conte, il presidente Mattarella, papa Francesco, Roberto Burioni e magari pure Fabio Fazio, sarebbero immediatamente accusati da leghisti e fratellisti d’Italia di essere i responsabili e i mandanti dello stato febbrile e della tosse dei loro beniamini, uno dei quali per giunta è già ritenuto vittima delle toghe rosse: toghe rosse che dopo aver tormentato il povero Silvio Berlusconi a causa di qualche ridicolo miliardo di evasione fiscale, ora si accaniscono contro di lui solo perché fra un mojito e l’altro ha eroicamente opposto il suo nudo petto in difesa dei Sacri Confini della Patria da un centinaio di poveracci, donne e bambini, che da una nave della nostra Guardia Costiera volevano invaderla e rubare il lavoro agli italiani, violentare le nostre donne, portarci le loro malattie.
Dunque auguri di lunga vita e salute di ferro a Donald Trump e a tutti i capi e capetti politici di destra del mondo: passi il dover sopportare i loro discorsi, ma dover subire anche le furibonde fantasie complottiste dei loro fan sarebbe decisamente troppo.
Giuseppe Riccardo Festa
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