
Il Prefetto di Cosenza, dott. Gianfranco Tomao, ha invitato, oggi pomeriggio alle ore 16.00, le parti in causa, nella problematica LSU/LPU – Comune di Cariati, per cercare una soluzione adatta a scongiurare la perdita del posto di lavoro di questi precari. La convocazione è scaturita in seguito alla manifestazione di protesta che i ventidue lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, assegnati al Comune di Cariati, hanno organizzato, nei giorni scorsi, tenendo un sit in di fronte il palazzo di città, perché il Comune non ha rinnovato il loro rapporto di lavoro. LEnte sostiene che a tuttoggi la Regione Calabria non ha accreditato i fondi per garantire il sussidio da settembre a dicembre prossimo da erogare a questi lavoratori. Una rappresentante dei precari ci ricorda che il loro rapporto di lavoro, col Comune di Cariati, è iniziato nel lontano 1998, per cui stanno lavorando da quindici anni senza, però, ricevere alcun contributo previdenziale. Ciò significa che, a questi ventidue lavoratori, quando raggiungeranno letà pensionabile, gli è preclusa la possibilità di ottenere, come ogni altro lavoratore o dipendente di un Paese civile, la pensione per assenza di contributi, perché ricevono lo stipendio sotto forma di sussidio. La rappresentante ci ricorda, ancora, che il loro apporto lavorativo è determinante a far funzionare correttamente gli uffici amministrativi dellente, perché su un organico complessivo di circa 27 unità 22 sono LSU/LPU. Con ciò si può dedurre che, se la Regione non accredita i fondi al Comune di Cariati, questi provvisori, dovranno lasciare il posto di lavoro e, negli uffici comunali rimarranno soltanto pochissimi dipendenti, i quali non potranno assicurare alcun tipo di servizio efficiente alla cittadinanza. Alcuni lavoratori sono scettici sul buon risultato dellincontro col Prefetto di Cosenza, di oggi pomeriggio, perché dal telefax datato 4-10-2013, di richiesta dincontro inviato dalla Prefettura, al Sindaco di Cariati e alle organizzazioni sindacali, non risulta essere invitata la parte in causa determinante che è lAssessorato al Lavoro della Regione Calabria.
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