
Carissimo Sig. Sindaco, le cronache dei giornali di questi ultimi giorni hanno sottolineato la sua decisione di iniziare uno sciopero della fame per sollecitare lattenzione sul destino dellospedale di Cariati. Nel nostro colloquio telefonico ho avuto modo di esprimere la mia preoccupazione per la sua salute, ma ho voluto anche manifestare tutta la mia vicinanza, la solidarietà e la condivisione di una causa vitale, come è quella dellOspedale, che tocca i bisogni primari della nostra gente. Da tempo la preoccupazione per il futuro di questo importante centro sanitario preoccupa gli abitanti di Cariati e del suo circondario, gli operatori dello stesso ospedale e tutti gli amministratori locali. La nostra Chiesa diocesana ha manifestato in più occasioni la sua vicinanza e la condivisione di una preoccupazione che coinvolge davvero tutti. A più riprese il nostro giornale diocesano Camminare Insieme ha scelto di ospitare contributi che hanno voluto porre al centro dellattenzione una riflessione approfondita circa le scelte politiche nel campo della sanità e dei servizi al cittadino. In occasione della visita pastorale, lo scorso 4 maggio, assieme agli operatori dellOspedale ho avuto modo di ribadire la convinzione che le necessarie riforme nel campo della sanità e la legittima preoccupazione nellevitare sprechi e razionalizzare le risorse, non possono mai giustificare scelte che finiscono per privare la gente di servizi essenziali. Durante lincontro con lamministrazione comunale di Cariati, avvenuto il 24 marzo scorso, occasione in cui sono stato accolto con grande cordialità da lei e da tutti i consiglieri, ho avuto modo di ribadire come le scelte politiche che toccano il mondo della sanità «colgono i cittadini proprio nelle fragilità più importanti e spesso più quotidiane. Cè una crisi dello Stato sociale che si lega ad un incerto cammino verso nuove impostazioni, col pericolo di far pagare ai soggetti più deboli la carenza di risorse, nellillusione che il mercato basti a soddisfare ogni esigenza di equità e solidarietà». Mi rendo perfettamente conto della necessità di riforme coraggiose e serie che frenino gli sprechi e consentano di avere una sanità capace di essere al passo con gli standards europei, cammino sul quale sembra voglia porsi lattuale governo regionale. Credo, tuttavia, che ospedali come quello di Cariati che nel territorio emergono per qualità dei servizi, competenza professionale e attenzione ai malati, debbano poter conservare quei servizi essenziali che, in un rapporto di complementarietà con ospedali più grandi, possono continuare a dare risposta ai bisogni quotidiani e immediati della gente. Rinnovandole la mia vicinanza e la mia solidarietà, la saluto con affetto nella speranza che queste nostre attese possano avere la giusta comprensione allinterno delle delicate e importanti scelte della politica sanitaria regionale. Santo Marcianò
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