L’Associazione Gli Amici del Cuore Cariati, organizza la II^ passeggiata del cuore, giorno 12 Giugno. Raduno alle ore 9.00 presso il campo sportivo

L’Associazione Gli Amici del Cuore Cariati, organizza la II^ passeggiata del cuore, giorno 12 Giugno. Raduno alle ore 9.00 presso il campo sportivo di Cariati. Il percorso prevede l’arrivo al santuario di san Cataldo e ritorno . Si consiglia a tutti i partecipanti un abbigliamento sportivo . I soci e la cittadinanza tutta sono invitati. Scheda curata dal prof. Ignazio Russo, in occasione della passeggiata degli Amici del Cuore del 12 giugno 2011, sui benefici che produce il movimento: SUL CUORE L’esercizio fisico aumenta enormemente il fabbisogno energetico dei muscoli, di conseguenza, sia il cuore sia i vasi si devono adattare per soddisfare questa maggiore richiesta. Durante l’attività fisica il cuore, come avviene per qualsiasi altro muscolo, aumenta lo spessore delle sue pareti e questa ipertrofia produce un aumento della forza di contrazione; perciò invierà più sangue nei vari distretti organici. Anche il numero dei capillari muscolari e cardiaci aumenta notevolmente facilitando un migliore trasporto di ossigeno a tutti i tessuti, ed anche al muscolo cardiaco. Per questo, possiamo affermare che, con l’allenamento aumenta la capacità respiratoria del sangue, si riducono le pulsazioni a riposo e i tempi di recupero dopo lo sforzo. Il soggetto allenato, quindi, ritorna più velocemente del sedentario al ritmo cardiaco di riposo, per cui sono evidenti i benefici conseguenti ad una maggiore efficienza cardiaca: minore affaticabilità, riduzione dell’affanno sotto sforzo, migliore irrorazione degli organi periferici. SUL SISTEMA CIRCOLATORIO Oggi sappiamo che l’attività fisica regolare e costante fa bene ai vasi perché riduce l’aterosclerosi, meccanismo principale, alla base di quelle malattie del cuore e dei vasi. Il movimento aumenta il flusso di sangue attraverso i vasi ed è altamente consigliato come terapia per tutti coloro che soffrono di arteriopatie periferiche agli arti inferiori. La necessità di irrorare di più e più in fretta i muscoli delle gambe, costringe l’organismo ad aprire altre vie, a sviluppare un circolo collaterale che superi i vasi parzialmente ostruiti dal processo d’invecchiamento. Pertanto, camminare fa bene alla circolazione arteriosa più di ogni altro farmaco e, a differenza delle medicine, ha un’azione preventiva, anche nei confronti dell’ipertensione. Ancora più apprezzabili sono i benefici sul distretto venoso. Le persone che soffrono di insufficienza venosa agli arti inferiori (gonfiore serale alle caviglie, senso di pesantezza e varici) peggiorano la loro situazione se conducono una vita sedentaria, specialmente d’estate, quando i sintomi si accentuano e la lunga stazione eretta o seduta aggrava i fastidi. Camminare aiuta il ritorno del sangue venoso, attraverso un lavoro di spremitura sulle vene incontinenti fatto dalla pianta del piede e dai polpacci, durante la contrazione muscolare. SULL’APPARATO RESPIRATORIO La respirazione risente moltissimo l’influenza del movimento. Il fiatone che si avverte dopo un’attività intensa è causato da una richiesta di aumento della ventilazione polmonare. Infatti, quando si esegue un esercizio fisico, si consuma molto ossigeno, perciò è necessario respirare di più. Le modificazioni che avvengono a carico dell’apparato respiratorio, in seguito all’allenamento, sono dovute alla maggiore richiesta di ossigeno da parte del sangue. In un soggetto che svolge una vita sedentaria, l’atto respiratorio non impegna tutti gli alveoli polmonari alla stessa maniera, mentre in un soggetto allenato, gli alveoli di tutte le zone, anche le più periferiche, si aprono ampiamente e ricevono una maggiore quantità di ossigeno. L’aumento progressivo del volume di ossigeno, in ogni inspirazione, produce una diminuzione nel numero degli atti respiratori richiesti durante l’esecuzione di un determinato esercizio. Inoltre, l’ampia dilatazione toracica, facilita di molto la circolazione polmonare, favorendo l’afflusso di sangue, carico di ossigeno, verso il cuore. Per questi validi motivi l’allenamento produce un aumento della capacità vitale, un miglioramento nella utilizzazione dell’ossigeno, un aumento del tempo di apnea o sospensione volontaria della respirazione ed un potenziamento della meccanica respiratoria del diaframma. SUL SISTEMA MUSCOLARE E’ uno degli apparati che ricava più benefici dall’allenamento. All’inizio dell’attività motoria il muscolo subisce una riduzione del suo peso per una diminuzione del grasso ed una maggiore perdita dei liquidi attraverso la sudorazione. In seguito il volume del muscolo aumenta, sia in potenza sia in resistenza sia in elasticità, in virtù di un reale accrescimento delle miofibrille, ed in modo particolare di quelle che, durante la vita sedentaria, sono poco impegnate o inutilizzate. Il grasso, per mezzo dell’allenamento, è eliminato e bruciato come materiale energetico, perciò le fibrille muscolari, non essendo più circondate da un eccessivo tessuto adiposo, reagiscono più velocemente all’impulso nervoso. Il muscolo, mediante l’allenamento, oltre all’ispessimento delle sue fibre, produce un aumento dei vasi sanguigni, perciò l’ossigeno arriva in maggiore quantità, determinando una migliore nutrizione degli elementi muscolari ed una più rapida disintossicazione. Infine, l’effetto generale che si ottiene è quello di evidenziare e modellare la muscolatura, migliorando così l’estetica di tutto il corpo. Tutti sanno che i muscoli, se non utilizzati, vanno incontro ad atrofia e quindi a perdita di forza. SULL’APPARATO DIGERENTE Con l’allenamento si accelera il movimento peristaltico intestinale e si abbrevia il tempo di sosta degli alimenti nelle cavità digerenti; per questo chi si dedica alla pratica sportiva ha più appetito del soggetto sedentario, perché è velocizzato il potere di assorbimento del cibo e di eliminazione delle scorie. Con le attività di movimento, inoltre, si ha un aumento della circolazione epatica, dovuta al maggior lavoro che il fegato è chiamato a compiere. Quest’organo, quindi, rappresenta il deposito generale degli zuccheri che, durante l’assorbimento, sono trasformati in glicogeno e depositati sotto forma di materiale di riserva, per poi essere bruciati durante le attività fisiche. SUL SISTEMA SCHELETRICO L’attività fisica, permette di raggiungere un livello di massa ossea elevato, migliora la resistenza e la densità, evitando la comparsa di fratture in seguito a traumi. Il movimento favorisce la produzione di nuove cellule ossee, attraverso un costante rifornimento di calcio da parte del sangue. Anche la pressione che esercita la contrazione muscolare, durante il movimento, sull’estremità delle ossa lunghe, ne favorisce la compattezza, mentre l’azione di trazione da parte dei tendini, ne aumenta lo spessore e la larghezza. La vita sedentaria causa osteoporosi, perchè l’osso non è materia inerte, ma parte viva dell’organismo. Se non lo sottoponiamo a sforzo continuo perde compattezza e diventa più fragile. L’osteoporosi, quindi, si previene con una regolare attività motoria all’aria aperta, per gli effetti benefici della luce solare sull’azione della vitamina D. SUL SISTEMA NERVOSO L’allenamento è capace di influenzare beneficamente anche questo sistema, conferendo a chi pratica attività motoria una calma, una sicurezza e una maggiore fiducia nei propri mezzi. I miglioramenti più evidenti che si raggiungono, attraverso l’esercizio fisico, sono la coordinazione e la diminuzione dei tempi di reazione, ossia aumenta la velocità con la quale gli impulsi nervosi dal centro passano alla periferia e viceversa. E’ ormai noto che la ripetizione continua di un determinato esercizio fisico, come il camminare o il correre, rende le vie nervose più percorribili agli impulsi stessi, per cui arrivano velocemente ai muscoli da sollecitare, perché trovano le vie pervie. Infine, attraverso il movimento, si avverte una riduzione dello stress grazie al rilascio delle endorfine le sostanze euforizzanti che intervengono anche nella regolazione dell’umore SULL’APPARATO ESCRETORE L’allenamento comporta una diminuzione di lavoro da parte del rene, perché attraverso la sudorazione della pelle, per un meccanismo automatico, si elimina una grande quantità di sostanze tossiche, venendo ad alleggerire l’azione del rene. Con la sudorazione, oltre ad eliminare i prodotti terminali del metabolismo, si viene a ristabilire l’equilibrio idro-salino dei tessuti; difatti i soggetti sedentari, più che all’eccesso di grasso devono la loro flaccidità all’eccesso di acqua. Il soggetto allenato, durante l’attività fisica, opera un lavaggio completo del suo organismo, depurandolo e disintossicandolo da tutte quelle scorie che, viceversa, vanno ad accumularsi nel soggetto sedentario. In questi soggetti, quindi, i prodotti terminali del metabolismo non vengono rapidamente e completamente eliminati all’esterno; solo con la sudorazione, da lavoro muscolare, si elimina una infinita gamma di sostanze tossiche, contribuendo ad una maggiore disintossicazione dei tessuti, che diventano asciutti ed elastici ed in perfetto equilibrio idrico. SULLA FORMA FISICA Il sovrappeso ormai sempre più diffuso come malattia sociale nella parte del mondo più ricca, trova origine in due fenomeni: l’abbondanza calorica alimentare facilmente reperibile e la ridotta spesa energetica per mancanza di attività motoria regolare. La maggior parte delle malattie che mettono a grande rischio la salute e la vita sono legate alla contemporanea presenza di sovrappeso. Camminare regolarmente permette di dimagrire in modo progressivo e più naturale della dieta. L’allenamento aerobico è senz’altro quello più indicato per smaltire il grasso in eccesso. Quindi è molto importante che l’attività fisica non sia saltuaria, ma sia fatta con regolarità più volte alla settimana. Dimagrire è importante certamente per motivi estetici, ma soprattutto per risolvere una serie di problemi maggiori che l’obesità determina. Il grasso distribuito a “mela”, cioè localizzato specialmente all’addome, è più pericoloso di quello a “pera”, cioè distribuito sui fianchi e sulle cosce. Fortunatamente l’adipe dell’addome è eliminato facilmente con l’attività sportiva e in modo particolare con la corsa. Si ottiene il dimagrimento quando diminuisce il contenuto di grasso nelle cellule di deposito. L’eliminazione dei grassi avviene attraverso un processo organico chiamato lipolisi, che viene stimolato nelle cellule di deposito dei lipidi durante la corsa: da queste cellule escono i grassi che vengono, in seguito, utilizzati dai muscoli come fonte di energia, per cui il grasso corporeo diminuisce e questo porta un vantaggio sia all’estetica che alla salute. SUL CONSUMO DEGLI ZUCCHERI IN ECCESSO Altro effetto benefico dell’attività motoria è quello di ridurre gli zuccheri in eccesso circolanti nel sangue, per prevenire alcune forme di diabete. Questo risultato è spiegato dal fatto che i muscoli, per lavorare, hanno bisogno di glucosio, per cui lo sforzo fisico abitua le fibre muscolari a prelevare una maggior quantità di zuccheri dal sangue, a favorire una migliore circolazione e accelerare il metabolismo.

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