Si stanno vivendo a Cariati giornate piuttosto concitate sul piano della vita politica. Un periodo difficile e complicato che può comportare unimplosione, falsa o vera (!), della maggioranza che sostiene il Sindaco avv. F. Sero. Meraviglia lanimosità e lesplosione con la quale i cittadini non hanno condiviso il provvedimento delle strisce blu. Una comunità stanca e con tanta rabbia che ha voluto far sentire la propria voce. Forse la vicenda non è che linnesco di una transizione di immobilismo, da qui a circa venti mesi, scadenza naturale della consiliatura. Osservo malinconicamente, quindi, che siamo dinanzi a unoccasione persa. La riconferma di Sero al vertice del Palazzo di Città, tre anni e più orsono, aveva fatto pensare a tuttaltro. A mio parere la seconda Giunta Sero avrebbe dovuto mettere a punto un modello nel quale le esigenze di governabilità del territorio, si fossero incontrate senza la sopraffazione reciproca. Invece, ha preso il sopravvento una politica lontana dai fabbisogni della gente. E prevalsa una logica di proposte e comportamenti che hanno ritenuto praticabile solo un vecchio modo di fare politica, lontano dallinterazione con le persone. Il risultato é davanti ai nostri occhi: rifiuti, degrado urbano, impraticabilità delle strade. Siamo oggi nella piena bagarre. Il dibattito su come uscire da questo impasse si colora ogni giorno di fraintendimenti. Bene, il quadro generale non è dei migliori. Ho ritenuto di ripetere le ataviche e noiose riflessioni nella speranza che le discussioni in corso, riescano ad attenuare i toni e limitare alcuni effetti negativi sullimmagine di Cariati. Di sicuro, in un periodo dellanno in cui il Paese accoglie tanti turisti e i propri concittadini di ritorno dalle loro abituali mete di lavoro. So bene che appellarmi alla tregua ferragostana non è la migliore e la più innovativa delle proposte, ma visto il quadro non saprei fare altro. Mi intristisce tanto che identica soluzione la proposi anche lanno scorso negli stessi tempi. Allepoca avevo davanti però la speranza di un anno da venire che avrebbe portato alla risoluzione di alcuni dei tanti problemi. E, invece, mi trovo oggi al cospetto di un quadro immutato, se non peggiorato. Nicola Campoli
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