LA PROCURA INDAGA SULLA SPECIALE DISCARICA DI SCALA COELI

Nell’indifferenza generale degli enti pubblici preposti ed interessati al controllo, con nota n. 05/12 del 17/01/2012, la Bieco Srl ha comunicato a vari enti tra cui anche al Sindaco del Comune di Scala Coeli l’apertura con la messa in funzione della Discarica per rifiuti speciali in località Pipino. Il comitato antidiscarica ricorda che contro la realizzazione di tale discarica pendono due ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica, una denuncia querela presso la Procura della repubblica di Catanzaro e la Procura generale di Catanzaro, una denuncia querela presso la Procura della repubblica di Rossano, una denuncia querela presso la Procura della repubblica di Crotone,. Nelle denunce presentate alla magistratura si evidenzia che il decreto autorizzativo è stato rilasciato nel mancato rispetto della normativa di settore, con una progettazione basata su una falsa attestazione della realtà dei luoghi e con esecuzione di lavori in difformità ai pareri rilasciati con prescrizioni dai vari enti in sede di conferenza dei servizi. Nello specifico le procure interessate e di competenza dovranno esprimersi su quanto segue: Che l’autorizzazione è stata rilasciata con un decreto dirigenziale e non con un provvedimento della giunta regionale tra l’altro “sfornato” a pochi giorni dalle elezioni regionali del marzo 2010; Che il sindaco di Scala Coeli ha dato parere positivo in sede di conferenza dei servizi in mancanza dell’obbligatoria precedente delibera del consiglio comunale; Che la ditta Bieco s,r.l. ha ottenuto l’autorizzazione sulla base di una scrittura privata non registrata di compravendita del terreno sul quale è realizzata la discarica; Che il terreno sul quale è stata costruita la discarica non è nella esclusiva proprietà della parte venditrice infatti altri soggetti hanno delle quote di proprietà su tali terreni; Che nell’iter autorizzativo della discarica non si è tenuto conto delle coltivazioni biologiche, dop e doc presenti nell’area di influenza della discarica; Che per lo stesso terreno interessato dai lavori della discarica l’ufficio tecnico del Comune di Scala Coeli ha rilasciato certificati di destinazione urbanistica diversi gli uni dagli altri ed in particolare nel certificato allegato al progetto della discarica fazio-samente è scritto che non risultano agli atti coltivazioni biologiche, dop e doc nell’area di influenza della discarica, cosa non vera; Che i lavori di realizzazione della discarica sono iniziati senza rispettare le prescrizioni contenute nel parere della Provincia di Cosenza in merito alla preventiva acquisizione delle aste demaniali; Che recentemente la ditta Bieco s.r.l. ha ottenuto una variante non sostanziale sulla base di documentazione e relazioni artefatte; Che durante la realizzazione dei lavori alcune opere ausiliarie alla discarica sono state ubicate su terreni che oltre a non essere nella disponibilità della ditta Bieco srl sono stati esclusi dal parere idrogeologico e forestale rilasciato dalla Regione Calabria dipartimento 6 Agricoltura foreste forestazione Settore 5 in sede di conferenza dei servizi; Che durante la realizzazione dei lavori alcune opere ausiliarie alla discarica sono state ubicate su un tratto della strada comunale Capoferro/Cordarella che attraversa l’area della discarica. Inoltre in riferimento ai lavori abusivi realizzati lungo la strada Comunale Capoferro/Cordarela di collegamento fra la Strada Provinciale n° 6 di Crotone e il sito della costruenda discarica, per dovere di cronaca bisogna ribadire che la sistemazione e il ripristino della strada comunale Capoferro/Cordarella non è compresa nel decreto autorizzativo del 25/03/2010 prot. n° 527 nè tantomeno nelle condizioni dell’AIA così per come chiarito dalla Regione Calabria assessorato alle politiche dell’ambiente e per stessa ammissione della Bieco srl nella richiesta fatta pervenire al Comune di Scala Coeli nel Dicembre 2011 che accompagna il progetto di ripristino e sistemazione della strada stessa. La ditta Bieco ha la necessità di sistemare la strada Comunale Capoferro/Cordarella in quanto in mancanza non potrà utilizzare la discarica stessa, infatti le condizioni AIA impongono che la strada di accesso alla discarica sia percorribile in ogni periodo dell’anno, oggi la strada Comunale Capoferro/Cordarella è una pista che fra l’altro attraversa un torrente il quale rappresenta una barriera naturale alla normale percorribilità della stessa . In merito all’esecuzione di tali lavori è ormai da troppo tempo che chiediamo agli uffici comunali preposti di adottare i provvedimenti di competenza. Purtroppo bisogna sottolineare che i lavori sulla strada vengono eseguiti nel silenzio assordante degli uffici comunali preposti al controllo del territorio che di contro redigono relazioni opportunamente artefatte che ostacolano e allungano il lavoro della Procura. Alla luce di quanto detto sopra, non capiamo come la Bieco srl possa pretendere di aprire e mettere in funzione la discarica in questione, ma soprattutto non capiamo come l’ARPACAL di Cosenza, ente preposto al controllo, non abbia ancora verificato il rispetto delle prescrizioni contenuti nell’AIA allegato 1. Per chi riveste responsabilità amministrative riteniamo che non è sufficiente dire solo e soltanto “che si è contro la discarica” a ciò devono seguire iniziative concrete e non atti di scarsa efficacia. Qui sopra abbiamo elencato una lunga serie di irregolarità e validi motivi per far si che la discarica in questione non venga concretamente mai messa in funzione, noi del comitato non possiamo fare altro che denunciare le irregolarità alla magistratura ed ai vari enti di competenza come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare. Vero è che in Italia la giustizia è lenta ma se chi è preposto ai controlli facesse il proprio dovere con senso civico ed onestà, probabilmente chi è chiamato a giudicare in questioni così importanti non avrebbe bisogno di tanto tempo per adottare i provvedimenti di competenza. Scala Coeli 01/02/2012 Il comitato no discarica

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